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Confcooperative attacca Bertinelli: «I suoi due incarichi sono incompatibili»

Confcooperative attacca Bertinelli: «I suoi due incarichi sono incompatibili»

L’associazione critica la sua nomina a presidente regionale di Coldiretti: «È inconcepibile che sia anche al vertice del Consorzio»

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REGGIO EMILIA. «Bertinelli si deve dimettere dall’uno o dall’altro incarico, perché è inconcepibile che possa essere contemporaneamente presidente del Consorzio di tutela della più prestigiosa e conosciuta Dop italiana, il Parmigiano Reggiano, e presidente di un’organizzazione regionale, la Coldiretti, che deve allo stesso modo tutelare anche il principale concorrente, cioè il Grana Padano». Confcooperative Reggio Emilia non usa mezzi termini all’indomani dell’elezione di Nicola Bertinelli alla presidenza regionale dell’organizzazione agricola, di cui è anche presidente a Parma.

Trampolino di lancio. «Bertinelli – incalza Confcooperative – non solo ha tradito la fiducia di chi lo ha eletto un anno e mezzo fa, quando si presentò come candidato indipendente, usando poi il Consorzio come trampolino di lancio per altri incarichi che riguardano solo una parte dei produttori, ma ora deve spiegare ai mercati e ai consorziati come può rappresentare due prodotti in concorrenza su tutti i mercati del mondo e caratterizzati da disciplinari produttivi, sistemi di produzione e struttura imprenditoriale così diversi».

I due incarichi secondo Confcooperative, non sarebbero infatti formalmente incompatibili, ma è la prima volta che un presidente del Consorzio assume, dopo la sua elezione, questa doppia veste.

Precedenti e tradimenti. Gli incarichi di altri presidenti da Bonati ad Alai, a Bezzi, «erano chiari prima della loro elezione – prosegue Confcooperative – e, peraltro, legati alla rappresentanza dei consorziati. È dunque evidente il tradimento della fiducia di chi ha eletto Bertinelli, ma rispetto a questo pur rilevante aspetto prevale largamente il tema di una incompatibilità di fatto tra due incarichi che espongono il consorzio al rischio di una continua mediazione e di un continuo patteggiamento fra gli interessi dell’una e dell’altra Dop, ma anche tra le politiche del Consorzio del Parmigiano Reggiano e quelle di un’organizzazione di categoria».

Il primo rischio. Un esempio in tal senso, secondo l’associazione, è già sul tavolo con le valutazioni relative all’accordo commerciale con il Canada (Ceta): «Il Consorzio e Bertinelli si erano inizialmente dichiarati favorevoli all’intesa, ma dopo che la Coldiretti si è dichiarata contraria alla firma, la granitica posizione del Consorzio si è dissolta, lasciando spazio ad uno squallido gioco di equilibrismi rivelato bene dalla lettera inviata da Bertinelli in risposta ai quesiti molto chiari posti dalle centrali cooperative dell’Emilia-Romagna in merito alla posizione del Consorzio e ai dati oggettivi circa i risultati del periodo di prova dell’accordo».

I dati forniti dallo stesso Consorzio spiegano che nel 2017 le esportazioni verso il Canada sono aumentate dell’8,1%, mentre nel primo semestre 2018 (sei mesi con l’accordo in vigore) i flussi sono cresciuti del 22,8%. Nonostante questo però, attacca ancora Confcooperative, «Bertinelli inanella una serie di ambiguità per poter affermare, senza tradire Coldiretti, che è bene attendere per formulare valutazioni compiute».

Dimissioni. L’incompatibilità dei ruoli assunti da Bertinelli, conclude Confcooperative, «è nei fatti, ed è su questi che invitiamo lui e gli amministratori del Consorzio a riflettere e a decidere nell’interesse di quei produttori che non hanno certo bisogno di ambiguità e sospetti».