Gazzetta di Reggio

Reggio

Admiral Club, le due sale cittadine ricorrono al Tar contro la chiusura

Ambra Prati
La sal slot Admiral Club di via Daniele da Torricellli
La sal slot Admiral Club di via Daniele da Torricellli

Reggio Emilia, secondo una delibera di Giunta dovrebbero chiudere i battenti il 28 dicembre. È battaglia legale 

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REGGIO EMILIA. Gioco d’azzardo: l’Admiral Entertainment ha presentato un ricorso al Tar contro la chiusura fissata per il 28 dicembre delle due sale Vlt Admiral Club presenti in città. E la giunta del Comune di Reggio, nella seduta del 22 novembre scorso, ha autorizzato i suoi legali a resistere in giudizio.

LA QUERELLE. La querelle è una diretta conseguenza delle legge 5 del 2013, diventata operativa nel 2017 che – oltre ad una serie di paletti più stringenti sulle nuove aperture dedicate al gioco d’azzardo – prescrive per le sale già operanti il divieto di collocazione a meno di 500 metri da luoghi sensibili (ovvero chiese, parrocchie, oratori, luoghi di ritrovo per i giovani, scuole).

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In recepimento a tale indirizzo regionale e dopo una mappatura complessa, la giunta comunale di Reggio Emilia ha deliberato, il 28 giugno scorso, una “Integrazione mappatura dei luoghi sensibili e degli esercizi”: un documento che prevede la chiusura delle attività non considerate in regola entro sei mesi. Tra queste compare anche l’Admiral Club, con i suoi due punti: un primo che si trova in via Daniele da Torricella 56/a (a Buco del Signore), nelle vicinanze dell’associazione sportiva dilettantistica Arcadia; un secondo invece che si trova in via De Gasperi 35/Viale Piave, nelle vicinanze di alcuni istituti scolastici. Secondo il regolamento comunale le due sale andrebbero chiuse e dovrebbero essere rimossi gli impianti pubblicitari.

I RICORRENTI. La società Admiral Entertainment Srl con sede a Rimini, che svolge l’attività della raccolta delle giocate tramite sistema informatico, ha tuttavia presentato ricorso al Tar di Bologna, ritenendo illegittima sia la normativa regionale sia il provvedimento comunale. Il ricorrente ha mosso una serie di motivi ostativi, opponendo anche la violazione dell’articolo 41 della Costituzione sulla libertà di iniziativa economica. La proprietà presentando il ricorso non ha tuttavia chiesto la sospensiva del provvedimento. E, al momento, i gestori delle sale scommesse possono contare su una lacuna legislativa non trascurabile: l’assenza di sanzioni, che devono avere a monte una legge regionale o nazionale.

LA NORMATIVA. L’attuale normativa regionale non ha precisato cosa rischiano i trasgressori. E il potere sanzionatorio è al di fuori dell’ambito del regolamento comunale. La mossa dell’Admiral Club arriva dopo altri ricorsi fotocopia da parte di altri gestori, fra i quali Macao, Allstar Srl (legata all’Admiral) e la Cm srl. —