Gazzetta di Reggio

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decreto salvini 

Il Terzo settore va all’attacco «Crea soprattutto clandestini»

Am.P.

Il forum, composto  da un migliaio di associazioni «Solo con l’accoglienza  si può agevolare  anche la sicurezza»

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REGGIO EMILIA. «Migranti, anche dal punto di vista prettamente di controllo la scelta del governo va in direzione completamente sbagliata, perché è attraverso i percorsi di accoglienza che sappiamo chi è sul nostro territorio, cosa fa e dove trovarlo».

Il Forum Terzo Settore di Reggio Emilia – formato da quasi un migliaio di organizzazioni senza scopo di lucro di volontariato, coop e Asp (associazioni di promozione sociale come Arci, Acli, Ancescao) – si schiera apertamente contro il decreto Salvini, accusato di produrre, dal punto di vista pratico, l’effetto opposto a quello dichiarato.

«Raramente entriamo nel merito delle scelte governative», ma l’approvazione del decreto Legge 113 (noto come decreto Salvini) ha spinto il Coordinamento provinciale del Forum a dichiarare «forte contrarietà e preoccupazione per ciò che comporterà per il territorio reggiano».

E al coro di pollice verso si aggiunge anche l’amministrazione comunale. Secondo il Forum questo decreto «produrrà maggiore clandestinità. Il fatto di privare queste persone della possibilità della protezione umanitaria lascerà senza uno status legale migliaia di richiedenti asilo, tra cui i minori non accompagnati, privandoli della possibilità di accedere ad un permesso di soggiorno per minore età: non per niente le cronache nazionali ci parlano già di decine di persone che devono essere cacciati dai centri. Considerando la difficoltà a rimpatriare gli irregolari, per mancanza di accordi coi Paesi di provenienza, è logico pensare che queste persone continueranno a stare sul nostro territorio ma in modo irregolare».

«La certezza è che aumenteranno gli irregolari ma anche, a mio avviso, l’insicurezza sociale. Perché impedire opportunità vuol dire consegnare i migranti all’illegalità: ci saranno più persone per la strada senza nulla da perdere. Sono allergico a parlare di immigrazione e criminalità appaiati. Dico che se a un giovane già in Italia togli qualsiasi possibilità di regolarizzarsi non gli resterà che il lavoro nero e le sirene dell’illegalità», rincara la dose Matteo Sassi, vicesindaco e assessore al Welfare.

«Facile prevedere che la cancellazione del permesso umanitario dall’ordinamento produrrà effetti devastanti dal punto di vista sociale. A Reggio il modello emiliano-romagnolo di accoglienza diffusa non eviterà al migrante l’uscita dal percorso; i Comuni potranno tamponare, ma non andare contro la legge».

Il punto, secondo Sassi che non rinuncia alla stoccata politica, è che «se questo determina consenso, il governo continuerà a seguire questa strada. Oggi creare paura fa raccogliere voti». —

Am.P.

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