Gazzetta di Reggio

Reggio

«La brava gente usa la bicicletta Vinci combatta l’inquinamento»

Enrico Lorenzo Tidona

Flash-mob dopo l’uscita pro-auto del segretario della Lega Lusenti: «Dovremmo pagare chi va al lavoro in bicicletta»

13 gennaio 2019
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REGGIO EMILIA. «Per una città con aria pulita e strade vissute». In mezzo alle biciclette radunate in piazza Prampolini ci sono campanelli che suonano e cartelli contro l’inquinamento. Uno di questi è tenuto in mano da un bimbo con una mascherina da supereroe, divertito dallo scampanellio dei ciclisti che rivendicano di essere «brava gente, non spacciatori o altro solo perché andiamo a piedi o in bici, come detto dall’onorevole Vinci».

TUTTI IN BICI

Si tratta di una cinquantina di persone, legate ai movimenti di sinistra che si sono ritrovati ieri mattina in piazza Prampolini per protestare, con un pizzico di ironia, dopo le parole del segretario leghista Gianluca Vinci. In un’intervista su Telereggio, parlando della sicurezza nella zona della stazione, aveva proposto la riapertura totale al traffico del viale d’ingresso alla struttura, eliminando la corsia preferenziale per i bus oggi esistente. Perché, aveva detto, «lo spacciatore va a piedi o in bicicletta, la brava gente di solito usa l’automobile». Parole che l’associazione Reggio Emilia in Comune, nata lo scorso autunno dopo un percorso partecipato in vista delle amministrative 2019, non ha preso alla leggera, organizzando la «Marcia della brava gente». Poco più in là i banchetti di Pd e 5 Stelle, critici con Vinci ma rimasti lontani dal flash-mob.

«L’uscita di Vinci ci ha dato una buona occasione per parlare di cose molto serie - dice Andrea Codeluppi di Reggio Emilia in Comune - Pensiamo che sia incredibile che un onorevole che dovrebbe legiferare in Parlamento arrivi a dire quello che ha detto». Lo spunto viene infatti preso per parlare della bestia nera: l’inquinamento. «Con l’inquinamento che abbiamo a Reggio Emilia, dire che la brava gente va in macchina mentre la bicicletta o l’andare a piedi sono appannaggio di cattiva gente e scippatori è sbagliato - prosegue Codeluppi - Abbiamo preso la palla al balzo per denunciare il pressapochismo grave di una persona che dovrebbe rappresentare gli interessi non solo dei suoi elettori ma della città in cui vive».

Tra scampanellii e musica sul tema della bicicletta, i partecipanti hanno fatto un giro simbolico della piazza a piedi o in sella alle due ruote radunate in piazza, bollando l’uscita di Vinci con diverse coloriture. «Pedoni a casa nostra» è uno dei cartelli ironici esposti, «meno traffico più mobilità» un altro. «A Reggio - dice l’organizzatore - c’è tanta gente che non si può permettere una macchina o che per scelte etiche o ecologiste sceglie alternative come la bicicletta o l’andare a piedi. Abbiamo una città con un inquinamento atmosferico tale da produrre un aumento grave dell’incidenza di patologie tumorali. Su questi temi bisogna essere cauti e avere responsabilità». Poi l’affondo: «E chiariamo - dice Codeluppi - i grandi spacciatori non vanno a piedi o in bicicletta, girano con i suv. Se vuole toglierlo il piccolo spaccio dalla stazione faccia come dicono i suoi alleati di governo del Movimento 5 stelle, liberalizzi le droghe leggere».

SOLDI A CHI VA IN BICI

«Siamo qui perché bisogna anche prendere un po’ in giro quelli che dicono che dicono certe assurdità - aggiunge Lucia Lusenti, consigliere in Sala del Tricolore per Sinistra Italiana - Bisogna invece lavorare sul problema inquinamento a Reggio, cercando di implementare il più possibile l’utilizzo della bicicletta. Sarebbe interessante dare corso alla mozione che era già stata approvata in consiglio comunale e che proponeva quello che si fa già in alcuni Paesi del nord Europa: pagare chi va al lavoro in bicicletta sostituendola alla macchina o al motorino». —

Enrico Lorenzo Tidona

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