Gazzetta di Reggio

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Campegine 

La palestra chiude per lavori «Mancano opere antisismiche»

Ambra Prati
La palestra chiude per lavori «Mancano opere antisismiche»

La decisione della giunta provoca il botta e risposta con l’ex assessore Zanoni Il Comune: «Bisogna intervenire, altrimenti dobbiamo restituire 240mila euro» 

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La palestra comunale “Luigi Boni” di piazzale Montry, utilizzata dalle scuole elementari e medie di Campegine, oltre che delle principali società sportive, resterà chiusa a partire dal 31 gennaio, probabilmente fino al termine delle scuole. Eppure era stata rinnovata appena due anni fa. La chiusura, annuncia la giunta di Germano Artioli, si è resa necessaria per consentire «interventi di eliminazione di carenze strutturali». Per l’attività sportiva in orario scolastico gli studenti saranno spostati alla palestra della piscina Komodo, distante un chilometro, tramite navette del trasporto scolastico.

LE POLEMICHE

La decisione ha suscitato un post su Facebook piccato da parte di Mirco Zanoni, ex assessore della giunta di Paolo Cervi, che ha criticato Claudio Mori, attuale assessore ai Lavori Pubblici. In seguito il post è stato eliminato e sostituito con un intervento nel quale Zanoni si dice «soddisfatto del confronto» e «confortato dalla quantità del lavoro e dalla qualità della passione che Claudio sta mettendo su una partita intricata, impantanata in un guado bellicoso di due legislature».

Un botta e risposta che entrambi gli interessati preferiscono lasciarsi alle spalle, ma il rimpallo di responsabilità tra la precedente giunta e quella attuale è all’origine di un comunicato ufficiale nel quale gli amministratori hanno spiegato il caso che si sono ritrovati in mano.

IL COMUNE

«Il 30 novembre 2017 il nostro ufficio tecnico - dicono dalla giunta - ha ricevuto una comunicazione con la quale l’Istituto di Credito Sportivo lamentava la mancata trasmissione della documentazione di inizio e fine lavori di un intervento di riqualificazione energetica, adeguamento sismico e manutenzione straordinaria».

In questa lettera veniva paventata «la revoca del contributo in caso di mancato rispetto dei termini contrattuali. Abbiamo così scoperto che nel 2016 la precedente amministrazione aveva acceso un mutuo presso il Credito Sportivo per interventi, in due tranche, per un totale di 240mila euro». Il municipio ha chiesto una proroga ed ha tirato fuori le carte, scoprendo così «due problemi: la necessità di elaborare un progetto e il reperimento di risorse per finanziare queste operazioni, visto che i soldi del mutuo erano stati spesi». Secondo la giunta Artioli gli interventi sono stati eseguiti, ma non quelli riguardanti l’antisismica, fondamentale ai fini della messa a norma. Così «abbiamo dovuto reperire risorse interne per una spesa imprevista ed effettuare nei tempi di legge (entro il 30 novembre 2018) la necessaria variazione di bilancio», provvedendo a sborsare altri 150mila euro «che avremmo potuto impiegare in altri investimenti».

Una corsa contro il tempo, perché «se non provvediamo entro il 30 giugno ad eliminare la carenza strutturale dovremo restituire i soldi già ricevuti (240mila euro)». Insomma cause di forza maggiore avrebbero costretto l’attuale l’amministrazione «a informare gli enti e le società fruitrici, in data 10 dicembre 2018, della necessità di procedere ai lavori» senza aspettare la fine dell’anno scolastico. —