Gazzetta di Reggio

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Il progetto 

“Educare i cuochi del futuro” sotto il segno della tradizione

Rebecca Poluzzi
“Educare i cuochi del futuro” sotto il segno della tradizione

Il corso di formazione della Cna presentato al ristorante del Centro Malaguzzi Protagonisti gli studenti di cinque istituti alberghieri di Reggio, Parma e Modena

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REGGIO EMILIA. Giovani e cibo a fare da sfondo. Questa la cornice che, al ristorante Pause- Atelier dei Sapori del Centro Malaguzzi, ha accompagnato la presentazione del progetto “Educare i cuochi del futuro alla valorizzazione dei prodotti artigianali della tradizione emiliana e alla sostenibilità in cucina”. Infatti, un “piccolo assaggio” del percorso, promosso dalle Cna provinciali di Modena, Parma e Reggio Emilia, dall’Associazione Gusto Sapiens e dalla Fondazione Reggio Children con Pause Atelier dei Sapori, è stato offerto da un atelier di cucina organizzato dal cuoco di Pause, Alessandro Tagliavini, dedicato al riuso e alla rigenerazione del cibo, con la partecipazione di una piccola rappresentanza di studenti degli istituti alberghieri coinvolti. E proprio loro, sono i protagonisti assoluti del progetto. Cinque istituti alberghieri delle province di Modena, Parma e Reggio: Scuola Alberghiera e di Ristorazione di Serramazzoni, l’Istituto Zappa-Fermi di Bedonia e Borgo Val di Taro, l’Istituto Motti di Reggio Emilia, l’Istituto Mandela di Castelnovo Monti e l’Istituto Corso di Correggio.

“Educare i cuochi del futuro”, nato con l’obiettivo di valorizzare la tradizione gastronomica emiliana attraverso i prodotti artigianali, è una vera e propria occasione di sensibilizzazione, non che d’incontro tra gli esperti del settore e le giovani leve. Lo testimonia la prima parte del progetto nella quale è avvenuto un coinvolgimento diretto degli artigiani della Cna, attraverso una serie di lezioni nelle classi quarte e quinte degli istituti alberghieri coinvolti, aventi per argomento la presentazione dei prodotti tipici locali, la loro storia, il legame con il territorio, gli ingredienti utilizzati, le proprietà organolettiche e il tema della sostenibilità creativa.

Come spiega Laisa Rinaldi, vicepresidente nazionale di Cna Alimentare: «Crediamo fortemente nella relazione scuola e impresa, e l’incontro tra operatori del settore e studenti nasce proprio dal desiderio di lavorare sul tema dell’orientamento, per rendere più consapevoli i giovani su quello che è il loro percorso professionale e formativo». Dello stesso parere è Marco Simonazzi, presidente di Cna Alimentare di Reggio Emilia e tra gli imprenditori entrati in aula: «Gli incontro con i ragazzi è stata l’occasione per far sentire e assaporare l’impegno che l’artigiano mette nel suo lavoro. Un valore tramandato nella produzione dei nostri prodotti e che si vuole far conoscere al consumatore».

Una sfida, quella di far conoscere le materie prime e tramandare la storia e le lavorazioni artigianali ai “cuochi del futuro” che non si conclude qui ma prosegue in una seconda tappa, quella di sabato 18 maggio, nella quale è prevista l’organizzazione di un confronto amichevole di cucina, tra gli istituti alberghieri coinvolti. L’evento prevede la realizzazione di un menù degustazione che avrà come oggetto la reinterpretazione dei prodotti artigianali presentati durante le docenze effettuate in aula. Le cinque squadre, una per istituto, svilupperanno due piatti che andranno a comporre il menù della competizione, per una platea di commensali composta da un pubblico esterno pagante, che comporrà la giuria amatoriale di 50 persone, e da una giuria tecnica ed istituzionale composta da chef stellati, operatori del settore, giornalisti, foodblogger e referenti delle varie associazioni coinvolte. —