Gazzetta di Reggio

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La commemorazione 

Pastasciutte antifasciste al via parte il tour tra le polemiche

Adriano Arati
Pastasciutte antifasciste al via parte il tour tra le polemiche

Non solo a Casa Cervi ma anche San Polo, Rio Saliceto, Brescello e Scandiano Il 25 luglio tutti a tavola nell’anno in cui, in Emilia, è scoppiato lo scontro politico

23 luglio 2019
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A tavola per festeggiare e ricordare vittime di ieri e di oggi, fra pastasciutta, polemiche e un passato che sembra davvero non voler mai finire. Giovedì 25 aprile a Casa Cervi e in mezza Italia si potrà mangiare la cosiddetta “pastasciutta antifascista”, omaggio al festeggiamento organizzato il 25 luglio 1943 dalla famiglia Cervi dopo la notizia della caduta di Mussolini. Una festa di paese entrata nel mito della sfortunata famiglia che pochi mesi dopo vide fucilati i sette figli di Alcide Cervi e Genoeffa Cocconi.

Scontro politico

Per anni la pastasciutta è stata un’usanza resistenziale tutta reggiana, al massimo allargata appena fuori provincia, in questo decennio invece l’iniziativa è cresciuta esponenzialmente con oltre un centinaio di cene in tutta Italia, con una tovaglietta unica ideata per dare continuità alla rete. In questo 2019, la pastasciutta è diventa occasione di fortissimo scontro politico nella sua terra natia, l’Emilia. Come a Mirandola, nel Modenese, dove il termine “anti” è stato considerato divisivo dall’amministrazione di centrodestra. O come a Sassuolo e Montefiorino, sempre in provincia di Modena, dove le amministrazioni sempre di centrodestra hanno negato il patrocinio all’iniziativa, generando un’infinita serie di discussioni a livello regionale, in un contesto in cui ogni occasione di scontro politico viene amplificata.

La vicenda di partenza è quella ormai consegnata alla memoria.

La storia

Il 25 luglio 1943 il gran consiglio del fascismo fa decadere Mussolini, il re nomina capo del governo il generale Badoglio. Per milioni di italiani è la speranza della fine della guerra, anche se la storia poi sarà ben diversa, con l’8 settembre, l’occupazione nazista, la repubblica di Salò e la nascita delle prime formazioni partigiane. Il 25 luglio però si sorride. Gli antifascisti che per decenni hanno vissuto nascosti e vessati scendono in piazza per festeggiare. A Campegine i Cervi – informati da amici mentre sono nei campi a lavorare – e altre famiglie contadine decidono di farlo con una mangiata. Si raccoglie la farina, le donne impastano quintali di maccheroni che poi vengono fatti cuocere nelle caldaie della latteria di Caprara. E conditi con quello che c’era nelle case di allevatori di mucche: burro e Parmigiano Reggiano, grattugiato a mano. La pasta viene messa nei bidoni del latte, poi caricati sui carretti e portati in piazza a Campegine.

Oggi

Il fulcro, anche in questo 2019, è ovviamente la cena al museo Cervi, costruito attorno alle vecchie abitazioni della famiglia ai Campi Rossi, fra Campegine e Gattatico. Durante la cena interverranno la presidente dell’istituto Albertina Soliani e l’ospite d’onore Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, il ragazzo morto nel 2009 a Roma mentre si trovava in custodia cautelare al centro di un processo seguitissimo e, tanto per cambiare, in grado di dividere. A seguire, il concerto dei Gasparazzo.

Appuntamenti

In provincia non mancheranno altre occasioni per ricordare. La prima occasione va in scena questa sera alla Ghirba, la bio-osteria di via Roma a porta Santa Croce, che anticipa cena e riflessioni: il ritrovo è alle 20.30. Giovedì ci saranno poi “pastasciuttate” in ogni distretto. A Castelnovo Monti si mangia dalle 19.30 al centro sociale Insieme nella zona fiere mentre a Pontenovo di San Polo l’appuntamento è alle 21 ne circolo ricreativo della frazione, con il titolo “Pastasciutta divisiva perché orgogliosamente antifascista”. Al circolo Arci Le Ciminiere di Ca’ de Caroli di Scandiano si cena alle 20.30, per proseguire con un dibattito su “Le nuove destre. Razzismo, intolleranza, violenza. Come rispondere?” insieme a Giuseppe Pezzarossi dell’Anpi reggiana e a Pasquale Pugliese del Movimento Nonviolento. A Brescello il ritrovo è alle 20 al circolo Auser di via Mingori mentre a Rio Saliceto si aggiungerà il cinema: il ritrovo è alle 20 nel cortile del Centro Biagini di Rio, per la cena e a seguire, alle 21.30, vi sarà la proiezione ad ingresso gratuito del recente documentario “Giusti”, un film di Matthias Durchfeld e Andrea Mainardi (Italia, 2019), con la partecipazione degli stessi autori. —