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Il sindaco stacca la spina alle slot del bocciodromo

Adriano Arati
Il sindaco stacca la spina alle slot del bocciodromo

Via le macchinette per giocare nell’edificio di proprietà comunale. Daviddi: «Una presenza inaccettabile per chi aderisce al progetto Slot Free»

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CASALGRANDE. Addio alle macchinette e ai videopoker nel bocciodromo di Casalgrande. Lunedì mattina sono stati rimossi i macchinari per il gioco d’azzardo digitale presenti da anni nel bar del bocciodromo casalgrandese di via Santa Rizza, uno dei principali luoghi di ritrovo del capoluogo.. La decisione è stata presa dall’amministrazione comunale nelle scorse settimane, tornando su un tema che già aveva fatto discutere in campagna elettorale. Il “boccio” della zona dei Boglioni è un edificio di proprietà pubblica ed è spesso utilizzato per iniziative; da qualche mese ospita anche le sedi di due delle più attive associazioni sanitarie locali, Avis ed EMA Emilia Ambulanze.

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I videopoker sono definiti dall’amministrazione come «una presenza inaccettabile per un Comune che già da anni aderisce al progetto Slot Free dell’Emilia Romagna, il Piano Integrato per il contrasto, la prevenzione e la riduzione del rischio della dipendenza dal gioco patologico. L’amministrazione pubblica deve essere la prima a dare il buon esempio su questi temi, sensibilizzando anche gli esercizi privati sul dilagare di un problema sociale e sanitario come la dipendenza dal gioco d’azzardo».

Casalgrande è uno dei Comuni reggiani più popolosi e, a cascata, uno dei più coinvolti dalla ludopatia, con una spesa annua pro-capite in giocate elettroniche piuttosto elevata. Negli anni scorsi, è stato attivato anche uno sportello dedicato a persone alle prese con dipendenza da gioco compulsivo.

Ora arriva questa mossa, dal valore simbolico decisamente superiore alla rimozione di alcune singole macchinette: «Durante la campagna elettorale avevamo detto che la lotta alla ludopatia sarebbe stata un valore fondamentale della nostra amministrazione. Cominciamo dall’edificio del bocciodromo di proprietà del comune: le slot machines sono state smontate e rimosse», ribadisce il sindaco Giuseppe Daviddi.

«È un primo passo nella direzione che abbiamo tracciato con il nostro programma, ma è molto importante sia dal punto di vista concreto che da quello simbolico: non c’è più spazio, con l’amministrazione attuale, per le slot machines negli spazi pubblici» conclude il sindaco di Casalgrande. —

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