Raccolte 750 firme per salvare i pruni di via Wybicki e il verde pubblico
Reggio Emilia, alle 18 di venerdì 4 ottobre un “Alberitivo” per sollecitare il Comune: «Chiediamo che si affronti con urgenza il problema»
REGGIO EMILIA. Mossi dalla preoccupazione che le nevicate invernali potessero portare alla caduta dei famosi e tanto amati pruni di via Wybicki, che ogni anno a marzo incantano tutti con il loro improvviso rosa fiorire, nel novembre del 2012 più di quattrocento cittadini avevano chiesto che l’amministrazione comunale intervenisse con una potatura, che si denunciava mancare da anni. Da allora «poco e male si è fatto», denunciano i residenti del quartiere che ora, sette anni dopo, hanno raccolto 750 firme per chiedere al sindaco Luca Vecchi e agli assessori Carlotta Bonvicini (ambiente e sostenibilità) e Valeria Montanari (partecipazione e lavori pubblici) che si affronti con urgenza il problema della cura e della manutenzione del verde, in particolare dei famosi pruni.
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L’iniziativa ha anche uno slogan – “Perché non resti solo una cartolina” – scelto dal comitato di cittadini che, per l’occasione, ha stampato proprio 500 cartoline postali che immortalano la via fiorita.Oggi pomeriggio, a partire dalle ore 18, è previsto in via Wybicki 7, di fronte alla ex Circoscrizione Sud, un “Alberitivo” di consegna firme: «Il sindaco e i due assessori sono ovviamente i ben venuti», scrivono i promotori della raccolta firme e del momento d’incontro. «Con questa raccolta firme – scrivono i cittadini di via Wybicki, alla Rosta Nuova – siamo a chiedere che si affronti con urgenza, per motivi anche di sicurezza, il problema in modo serio e competente, aprendo un tavolo tecnico che sappia individuare le soluzioni più adeguate, come la potatura delle piante esistenti e la messa a dimora di nuove piante, al fine di mantenere le caratteristiche specifiche della via e valorizzare un patrimonio, culturale e sociale, che appartiene alla città tutta».
«Sono anni – concludono – che gli alberi della nostra via non sono curati come si deve. Molti si sono ammalati, molti altri sono caduti: è un miracolo che nessuno si sia fatto male. Abbiamo raccolto le firme, e molte ancora stanno arrivando a sostegno della nostra petizione, per chiedere che si affronti seriamente il problema». —
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