L’assessore Donini: una fermata a Parma? Dilaterebbe i tempi, peggiorerebbe il servizio
Il vicepresidente della Regione Emilia Romagna, le pretese dei vicini e il futuro delle infrastrutture
L’INTERVISTA
STEFANO SCANSANI
Il vicepresidente della Regione Emilia Romagna Raffaele Donini è anche l’assessore ai Trasporti, Reti infrastrutture materiali e immateriali, Programmazione territoriale e Agenda Digitale. Lo abbiamo intervistato.
La stazione Mediopadana AV sta conoscendo uno sviluppo esponenziale: 71 treni al giorno e 4100 passeggeri al giorno. Ma per quel che riguarda i servizi è ancora una cattedrale nel deserto. Al riguardo la Regione come si pone?
«La stazione Mediopadana sta diventando sempre più un hub strategico per tutto il territorio emiliano. La Regione ci ha creduto da subito, partecipando attivamente al processo di gestione del progetto e finanziando con oltre 50 milioni di euro la nascita della stazione.
La stazione mediopadana ha avuto in questi anni dei tassi di crescita molto elevati in virtù della sua accessibilità su larga scala data dal fatto di essere in linea. Oltre a beneficiarne il territorio reggiano, la stazione offre un’opportunità, data dalla vicinanza all’autostrada, ad un bacino di oltre un milione di persone e di moltissime imprese che possono raggiungerla in meno di un’ora attraverso l’autostrada e da lì ad esempio arrivare a Roma in poco più di due ore o a Milano in meno di un’ora.
La stazione è già oggi connessa a Reggio Emilia da due linee di trasporto pubblico urbano su gomma e dalla ferrovia Reggio-Guastalla, che consente collegare le due stazioni in pochi minuti».
È riesploso il problema dei parcheggi progettati al ribasso rispetto al traffico dell’infrastruttura. Il sindaco Vecchi ha fatto appello all’impegno dei privati per affrontare anche questo deficit. La Regione come può intervenire?
«La gestione dei parcheggi è un elemento fondamentale per garantire un buon servizio e mantenere il ruolo che la stazione ha acquisito in questi anni.
L’area su cui insiste l’attuale parcheggio è del Comune, come per legge è di competenza comunale la regolamentazione della sosta. Il Comune sta facendo quindi le dovute valutazioni sulla gestione dell’area che devono necessariamente essere compiute in una prospettiva di lungo termine, includendo gli aspetti gestionali e finanziari.
Va valutata anche la possibilità, a fronte di nuovi parcheggi, di prevedere il pagamento per chi lo utilizza. D’altronde un parcheggio ben gestito e ad un prezzo giusto, oltre ad essere accettabile per chi viaggia, potrà coprire i costi di gestione e in parte dell’investimento».
Con maggiore insistenza la vicinissima Parma chiede almeno una fermata dell’alta velocità alle sue Fiere. E in quella città è in discussione il futuro dell’aeroporto. Come gestire le città a confronto?
«Diciamocelo chiaramente: l’Alta Velocità è un sistema che non può fermare in ogni città. Agli albori del progetto sull’Alta Velocità si è deciso di collocare proprio a Reggio Emilia la stazione intermedia in linea, tra Milano e Bologna, a seguito di una valutazione trasportistica e strategica.
Un’ulteriore fermata in linea a Parma va vista, oltre che in termini di accessibilità, anche di ripercussioni sul servizio: la naturale conseguenza di una scelta in tal senso sarebbe quello o di un allungamento dei tempi di viaggio, con un peggioramento delle prestazioni del sistema Alta Velocità, o una distribuzione sulle due fermate dei treni con il conseguente calo dei numeri dei convogli in fermata.
Attualmente ci sono dei servizi che collegano in modo diretto Parma con l’Alta Velocità, seppur sicuramente il fatto di utilizzare più mezzi rende per i cittadini parmensi il sistema non egualmente fluido».
Il nodo di Bologna - stradale, ferroviario e aeroportuale - è saturo, non è il momento di affrontare le questioni riprogettando le infrastrutture e le comunicazioni?
«Certamente sì ed è quello che abbiamo cominciato a fare, concretamente, in questi anni. Basti pensare al progetto del Passante di Bologna, sbloccato proprio in questi giorni dal ministro De Micheli, che oltre ad aumentare la capacità di Autostrada e Tangenziale di Bologna, grazie all’allargamento in sede, prevede il finanziamento di varie opere di adduzioni che permetteranno di spostare una importante quota di traffico dall’asse autostradale e tangenziale. A ciò si aggiunge la nostra volontà di avviare il progetto dell’Autostrada Cispadana che, realizzando un collegamento diretto a nord di Bologna fra l’Autobrennero e la A13, permetterà di spostare una importante quota di traffico, oggi passante per Bologna, diretta al nord e al sud del Paese.
E anche sul sistema aeroportuale, accanto all’avvio imminente del People Mover di Bologna che permetterà alla nostra Regione di vincere una sfida di competitività con le regioni attigue, abbiamo promosso la nascita di un sistema integrato degli aeroporti dell’Emilia-Romagna, nel quale ogni hub si specializzi su una vocazione o turistica o cargo. —