La rivolta di quattro sindaci contro disagi e ritardi dei treni
Linea Reggio-Guastalla: chiedono un incontro all’assessore regionale «Abbiamo ascoltato i cittadini ma ci scontriamo con risposte insufficienti»
NOVELLARA. A causa dei continui ritardi dei treni sulle linee ferroviarie Guastalla- Reggio, Parma-Suzzara e Modena - Mantova, si mobilitano i sindaci sia della Bassa reggiana che mantovana.
I primi cittadini di Novellara, Bagnolo in Piano, Guastalla e Luzzara, rispettivamente Elena Carletti, Gianluca Paoli, Camilla Verona e Andrea Costa, chiedono un incontro con l’assessore regionale ai trasporti Raffaele Donini mentre i sindaci mantovani Ivan Ongari di Suzzara ed Elisabetta Galeotti di Gonzaga, stanno portando avanti un’azione congiunta per risolvere il problema dei disservizi lungo la linea ferroviaria Modena-Mantova, e hanno avviato contatti con i primi cittadini di Carpi (Modena) e Reggiolo, rispettivamente Alberto Bellelli e Roberto Angeli, con il presidente della Provincia di Mantova, Beniamino Morselli, e con il Provveditore agli Studi di Mantova, Giuseppe Bonelli con lo scopo di ottenere un incontro con l’ad di Trenitalia.
Cosa sta accadendo al trasporto pubblico locale su ferro? Quali sono i motivi di tutti questi ritardi? Sono le domande che pongono. «Ci rendiamo conto che la situazione, così come è oggi, non è più sostenibile»: queste le parole che i quattro sindaci reggiani hanno rivolto all’assessore regionale ai trasporti, Raffaele Donini. I pendolari dei quattro Comuni si trovano ogni giorno ad aspettare i treni anche per trenta o quaranta minuti, quando le corse non vengono soppresse senza preavviso.
La situazione viene spesso denunciata tramite social o lettere, non da ultime quelle inviate dal personale dell’istituto Carrara - Russell di Guastalla e Novellara, che vede gli alunni penalizzati dai ritardi dei treni. Le azioni intraprese dei sindaci nel corso degli anni sono state molte, con incontri pubblici, incontri singoli, appuntamenti con i tecnici regionali e di Fer. «Sino a ora il nostro è sempre stato un atteggiamento di ascolto – affermano i sindaci – Abbiamo incontrato singoli cittadini, associazioni di categoria, gruppi informali. Un contatto che abbiamo mantenuto vivo nel corso degli anni, ma che si scontra con l’insufficienza delle risposte che abbiamo potuto fornire».
È dunque venuto il momento di risposte concrete, che solamente la Regione può fornire. —
M.P.
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