Bini: «Mi candido in Regione per la delega all’Appennino»
Per il sindaco, anche alla luce del risultato elettorale che ha visto il Crinale votare a centrodestra, Bonaccini deve ascoltare il territorio
CASTELNOVO MONTI. «Mi candido a una delega alla montagna». Il sindaco di Castenovo Monti, presidente dell’Unione montana, in prima linea sul fronte “Aree interne” non si sottrae all’invito che arriva da Cinzia Rubertelli, consigliere comunale d’opposizione a Reggio con uno sguardo attento sulla montagna per esservi nata e cresciuta, affinché i sindaci del Crinale chiedano al neorieletto Stefano Bonaccini di dedicare un assessorato esclusivo a tutta la montagna. Territorio dove la maggior parte dei cittadini ha votato nettamente a cento-destra.. Quella di Bini è una battuta, ma neanche troppo: ancora un volta, si mette in gioco per la montagna: «Pur restando sindaco, perché voglio restare sindaco, sono disponibile a far parte di un gruppo per provare ad aprire una porta che permetta ai cittadini della montagna di sentirsi più vicini alla Regione».
Il sindaco di Castelnovo Monti giudica positiva l’esperienza precedente, quando nella prima giunta Bonaccini la delega alla montagna, andava insieme a difesa del suolo e della costa, protezione civile e politiche ambientali. «L’assessore Paola Gazzolo è stata molto presente rispetto alle problematiche che avevamo» chiarisce. Ma per il primo cittadino non si può non considerare quello che è successo lo scorso 26 gennaio: «Va seguito il risultato elettorale e deve essere avvicinata di più la montagna alla Regione. Rispetto a quelli che sono i problemi delle varie montagne, da Piacenza a Rimini. Bisogna farsi carico di questo aspetto, che non è solo questione di risorse, sono tante le cose che servono per avvicinare questa istituzione al territorio».
«Alcuni candidati hanno parlato di aprire degli uffici in montagna (Andrea Costa, ndr), ma io credo che non sia questa la strada. Si rischia di parlare sempre con le stesse persone, invece bisogna aprire un ragionamento con i giovani, quelli che alle ultime elezioni regionali non hanno votato Pd – rincara Bini –. C’è un gruppo di amministratori che si sta ponendo il problema, sono quelli che hanno vinto le elezioni sul territorio, che hanno contatto con i cittadini. Sono quelli che davvero possono dire qualcosa. Penso che vada utilizzato chi è sul territorio. E al di là di un assessorato specifico, serve almeno un gruppo di sindaci dell’Appennino che diventi punto di riferimento delle politiche regionali». —
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