Gazzetta di Reggio

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L'inchiesta

«Serve un assessorato esclusivo per la montagna ricoperto da chi ci vive»

Elisa Pederzoli
«Serve un assessorato esclusivo per la montagna ricoperto da chi ci vive»

Cinzia Rubertelli, originaria di Minozzo e consigliere  comunale a Reggio, si spende per una delega esclusiva nella prossima giunta regionale

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CASTELNOVO MONTI. «Un assessorato regionale alla montagna è importantissimo, fondamentale mancando ormai un ente di secondo livello come quello che era la vecchia comunità montana. Occorre che si occupi esclusivamente della montagna. La delega che c’era nella precedente giunta regionale ne comprendeva altre che niente hanno a che fare con la montagna, mentre ritengo fondamentale che ce ne si occupa esclusivamente».

Cinzia Rubertelli – consigliere comunale di Alleanza civica a Reggio Emilia, che si era candidata con la Lega alle ultime elezioni regionali – è originaria di Minozzo. «Orgogliosamente nata e cresciuta a Minozzo» ci tiene a sottolineare. E nel dibattito sollecitato dall’inchiesta della Gazzetta sulla montagna, anche sulla pagina Facebook del giornale, è intervenuta per evidenziare l’importanza che nella nuova giunta regionale avrebbe una delega dedicata all’Appennino.

«Ci sono tutta una serie di temi da affrontare, a partire dallo sviluppo delle aree, dalla viabilità, dal supporto alle aziende al rilancio del turismo, all’affrontare la questione della fauna selvatica: tutte politiche specifiche che non possono essere all’interno di deleghe troppo vaste. Oltre al fatto che bisogna formulare tutta una serie di proposte che agevolino chi vive in montagna e che proteggano aree particolarmente delicate e importantissime per la tenuta idrogeologica – rimarca la consigliera reggiana – Bisogna che i sindaci della montagna si uniscano in un unico fronte per chiedere un’unica cosa: un assessorato specifico per tutta la montagna».

C’è il sindaco di Castelnovo Monti, Enrico Bini, presidente dell’Unione montana che non si tira indietro. Anzi, in qualche modo, si mette a disposizione. «Io non ho nessuna riserva – replica a proposito la Rubertelli – Quello che serve è competenza in materia di montagna, serve qualcuno che la conosce perché l’ha vissuta, perché qui ha intrapreso e lavorato. È fondamentale: devi conoscere in maniera puntuale il luogo di cui stai parlando, oltre al fatto che devi intercettare più risorse possibili. Una volta era la comunità montana che si occupava di questo, adesso ci sono le Unioni, ma non stanno funzionando per niente, valgono logiche campanilistiche, vince il centro più grande, invece c’è bisogno di politiche per l’intera area».

Qual è stato il male che ha portato la montagna allo spopolamento che oggi si registra? «La mancanza totale di politiche minime per vivere in quell’area, problemi di viabilità mai risolti: da anni qualsiasi strada prendi è un problema, manutenzioni mai finite. Io mi sono messa in gioco per la montagna. Nessuno se ne può chiamare fuori, anche in Sala Tricolore. Reggio capoluogo deve mantenere l’equilibrio dell’intera provincia. Se concentriamo tutto in città diventa un problema, bisogna agevolare i servizi in montagna» conclude. —