«Assessorato della montagna alla Lega»
Dopo Bini, a proporsi al presidente Bonaccini è Albertini, vicesindaco di Toano: «Sarebbe onesto rispetto al voto elettorale»
Toano. Sta facendo discutere la proposta nell’ambito della nostra inchiesta dedicata all’Appennino reggiano di Cinzia Rubertelli – minozzese d’origine, cconsigliere comunale d’opposizione in Comune a Reggio – che per la montagna propone un assessorato dedicato, da far ricoprire a qualcuno che la montagna la conosca bene perché ci vive e ci abita. E non come avvenuto nell’ultima giunta di Bonaccini, una delega attribuita a un assessorato che segue anche altre tematiche.. Se il primo ad alzare la mano e a “candidarsi” è stato il sindaco di Castelnovo Monti, presidente dell’Unione che sul fronte rilancio del Crinale segue il progetto pilota “Aree interne”, c’è qualcun altro pronto a mettersi in gioco: il vicesindaco di Toano – eletto con la lista civica che ha portato al riconferma del sindaco Vincenzo Volpi – Romano Albertini, storico esponente della Lega in montagna. La sua riflessione parte dall’ultimo risultato elettorale, che ha visto lo montagna girarsi decisamente verso il centrodestra.
«Non ho alcuna preclusione sull’idea che Enrico Bini possa essere assessore alla montagna in Regione – dichiara Albertini – ma credo sarebbe onesto prendere atto dei risultati elettorali sul territorio. Nell’Appennino reggiano, ma anche in tutto l’Appennino emiliano-romagnolo, le urne hanno visto una netta prevalenza della Lega. Bonaccini potrebbe fare dunque un passo importante, che sicuramente sarebbe fortemente innovativo, di indicare un referente della Lega. Mi faccio avanti come vicesindaco che vive sul territorio montano, che da anni è impegnato per cercare di arginare i problemi, lo conosce e ne conosce le esigenze».
«Sarebbe una scelta quasi rivoluzionaria, ma che dimostrerebbe da parte del presidente di aver compreso un segnale che gli ha mandato il territorio – aggiunge – Albertini –. I problemi da affrontare per far progredire l’Appennino sono noti: in primis la viabilità, che ormai è a livelli disastrosi in particolare per le strade provinciali visto che non ci sono più risorse, poi la fiscalità per le aziende e i negozi che operano in questi territori e che spesso con le tasse vanno in pari se non in perdita; infine i servizi, che devono rimanere per arginare lo spopolamento». —
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