Gazzetta di Reggio

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Coronavirus, a Reggio Emilia 44 casi: 13 in più nelle ultime 24 ore | Bonaccini: "L'Emilia-Romagna regge, ma bisogna prepararsi a tutto" | Siglato l'accordo per la cassa in deroga | Università: in arrivo i supporti informatici | Sport: l'Uisp sospende l'attività ma rilancia le attività all'aria aperta

Coronavirus, a Reggio Emilia 44 casi: 13 in più nelle ultime 24 ore | Bonaccini: "L'Emilia-Romagna regge, ma bisogna prepararsi a tutto" | Siglato l'accordo per la cassa in deroga | Università: in arrivo i supporti informatici | Sport: l'Uisp sospende l'attività ma rilancia le attività all'aria aperta

Il governatore sull'emergenza: "La situazione non è banale, abbiamo avuto anche qui un incremento rilevante negli ultimi due giorni". In Emilia-Romagna  870 contagiati. Tutti gli aggiornamenti sull'emergenza.

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REGGIO EMILIA. In Emilia-Romagna sono complessivamente 870 i casi di positività al Coronavirus, 172 in più rispetto all’aggiornamento di ieri pomeriggio. E passano da 2.884 a 3.136 i campioni refertati. Si tratta di dati disponibili e accertati alle 12 di oggi, sulla base delle richieste istituzionali.  

Si conferma anche oggi che si tratta in maggioranza di persone che presentano un quadro clinico non grave, con sintomi modesti o addirittura privi di sintomi. 366 sono infatti i pazienti che non necessitano di cure ospedaliere e quindi sono a casa, dove rispettano l’isolamento previsto; 52 i pazienti ricoverati in terapia intensiva (20 in più rispetto a ieri).

Tra ieri e oggi, è aumentato, passando da 10 a 17 il numero delle guarigioni, 16 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione e una dichiarata guarita a tutti gli effetti perchè risultata negativa in due test consecutivi; ma purtroppo sale anche il numero dei decessi, passati da 30 a 37.

I 7 nuovi decessi riguardano 5 piacentini: 4 uomini, rispettivamente di 77, 82, 83, 85 anni e una signora di 94, tutti deceduti al nosocomio di Piacenza; e due donne della provincia di Parma, di 84 e 68 anni, decedute all’ospedale di Parma.  

La grande maggioranza delle persone decedute aveva patologie pregresse, a volte plurime; per un decesso sono invece ancora in corso gli approfondimenti.

In dettaglio, questi sul territorio i casi di positività, che si riferiscono sempre non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 426 Piacenza (48 in più rispetto a ieri), 180 Parma (31 in più), 93 Rimini (25 in più), 73 Modena (28 in più), 44 Reggio Emilia (13 in più), 41 Bologna (22 in più rispetto a ieri), 4 Forlì-Cesena,(in numero stabile rispetto a ieri), 8 Ravenna (5 in più rispetto a ieri). Per la prima volta si riscontra 1 caso positivo nella provincia di Ferrara.

Più posti letto in terapia intensiva

Prosegue intanto da parte della Regione il massimo impegno per potenziare la rete ospedaliera, incrementando il numero dei posti letto in terapia intensiva. Questo avverrà, in particolare, per le strutture ospedaliere del piacentino dove è previsto – già a partire da domani con l’ospedale di Castel San Giovanni- il raddoppio delle postazioni di terapia intensiva, che passeranno da 15 a 33 (oltre le 9 postazioni per l’attività ordinaria, extra Coronavirus).
 

BONACCINI. Il sistema sanitario in Emilia-Romagna «sta reggendo, ma bisogna essere pronti a qualsiasi evenienza». L'avviso è del presidente dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, in diretta su La7.

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«Dal punto di vista sanitario - dice il governatore alle telecamere dell'Aria che tira - la situazione non è banale, abbiamo avuto anche qui un incremento rilevante negli ultimi due giorni. Per ora abbiamo un numero contenuto di ricoveri in terapia intensiva, 34, per fortuna non abbiamo i numeri della Lombardia, ma bisogna fare di tutto per farsi trovare pronti a qualsiasi emergenza perchè il virus è tutt'altro che combattuto».

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Già oggi Bonaccini firmerà con le forze sociali l'accordo sulla cassa integrazione. «Saremo la prima Regione a firmare coi sindacati e le associazioni d'impresa l'accordo che permette alla Regione con soldi che abbiamo di utilizzare gli ammortizzatori sociali, cioè la cosiddetta cassa integrazione in deroga, per tutti i datori di lavori che vorranno richierderla a tutela dei lavoratori».

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«Se la politica non supera in momenti come questi le differenze geografiche e soprattutto di appartenenza politica vuol dire che non è una classe dirigente adeguata - aggiunge Bonaccini - verrà il tempo di tornare a dividerci ma adesso bisogna lavorare insieme, uniti, e cercare di uscire da questa fase» legata all'epidemia di Coronavirus.

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«Abbiamo tutte le condizioni per potercela fare però bisogna evitare polemiche inutili e pretestuose che rischiano di danneggiare anche i messaggi che dobbiamo dare all'opinione pubblica», conclude Bonaccini.

ECONOMIA. Siglato, tra la Regione Emilia-Romagna, i sindacati e le associazioni di categoria firmatarie del Patto per il Lavoro, l'accordo - il primo in Italia - che autorizza, alla luce degli impatti negativi portati dal
coronavirus, la cassa integrazione in deroga con decorrenza dal 23 febbraio. Sul piatto 38 milioni di euro per garantire la continuità di reddito dei lavoratori. Si tratta, spiega il presidente emiliano-romagnolo, Stefano Bonaccini di «un primo importante segnale».


L'intesa siglata tra la Regione, i sindacati e le associazioni di categoria sugli ammortizzatori in deroga, rappresenta «un primo intervento, in attesa di quelli in elaborazione presso il Governo, per garantire la copertura salariale a chi lavora nelle cooperative danneggiate dall'emergenza coronavirus». Così, in una nota, l'Alleanza delle Cooperative Emilia-Romagna commenta la firma della misura che autorizza l'utilizzo della cassa integrazione in deroga. Quindi, si legge ancora, l'Alleanza delle Cooperative emiliano-romagnola «prosegue nel confronto con le istituzioni, i sindacati, gli istituti di credito, gli altri attori sociali, per affrontare al meglio questa difficile situazione e garantire continuità alle cooperative, alle lavoratrici e ai lavoratori».


Giudizio «positivo» da parte della Confesercenti Emilia-Romagna sull'intesa siglata tra la Regione, i sindacati e le associazioni di categoria sugli ammortizzatori in deroga. «L'accordo - si legge in una nota - rappresenta un importantissimo segnale di attenzione verso le imprese della nostra regione, in grandi difficoltà per la situazione di crisi determinata dalla diffusione del coronavirus». Fatto questo passo, prosegue la Confesercenti regionale, «ora è indispensabile che venga emanata al più presto la norma nazionale che possa consentire l'uso concreto delle risorse e chiarisca i punti ancora da definire dell'accordo, in particolare sul Fis-Fondo Integrativo Salariale che ad oggi risulta particolarmente complicato da utilizzare». Adesso, viene aggiunto ancora, «è indispensabile che tutte le parti in causa esercitino il massimo di responsabilità in riferimento alla situazione, che richiede tempi di risposta molto veloci ed efficaci e, per questo - conclude la nota - Confesercenti ha già espresso nel corso degli incontri, la necessità che si arrivi a forme semplificate di accordo sindacale cercando, ad esempio, per le imprese più piccole, con meno dipendenti, di individuare la possibilità di siglare accordi territoriali e settoriali anziché individuali».

CHIESA. Nelle diocesi emiliano-romagnole è sospesa anche per domenica 8 marzo la celebrazione dell'Eucarestia con la presenza dei fedeli, così come restano sospese le celebrazioni eucaristiche feriali. Confermata anche la sospensione della catechesi e la chiusura degli spazi aperti al pubblico fino al 15 marzo. È la decisione dei vescovi dell'Emilia-Romagna, assunta in comunione con i vescovi della Lombardia e del Veneto in seguito al decreto del presidente del Consiglio dei ministri. Le chiese, precisa l'Arcidiocesi di Bologna, rimarranno aperte durante il giorno per consentire la preghiera personale e l'incontro con i sacerdoti disponibili per un sostegno spirituale. «La mancanza della celebrazione eucaristica comunitaria - si legge in una nota - deve portarci a riscoprire forme di preghiera in famiglia, genitori e figli insieme, la meditazione quotidiana della Parola di Dio, gesti di carità e a rinvigorire affetti e relazioni che la vita di ogni giorno rischia di rendere meno intensi».

UNIVERSITA'. L'azienda regionale emiliano-romagnola per il diritto agli studi, Er.go, darà supporto informatico agli studenti che ne hanno necessità e sposta la scadenza per conseguire i requisiti di merito per le borse di studio dal 28 febbraio al 15 aprile. Sono alcune delle misure - insieme a lezioni a distanza, a discussioni di laurea in streaming, a esami di profitto orali svolti non in presenza - adottate per l'emergenza legata al
coronavirus in ambito accademico in Emilia-Romagna.

Su queste oggi è stato fatto un punto in Regione tra l'assessore all'Università, Paola Salomoni, e i rettori delle Università di Bologna, Modena e Reggio Emilia, Ferrara e Parma. Le lezioni sono possibili solo a distanza, con varie piattaforme e modalità di erogazione, e non in presenza.

Sospesi fino al 16 marzo gli esami scritti e le prove pratiche, mentre gli esami orali saranno svolti in streaming e con i commissari di esame collegati anche in modalità telematica e non necessariamente presso le strutture dell'ateneo. Il candidato viene identificato attraverso la visualizzazione del volto e il documento di identità mostrato in streaming, mentre il voto è comunicato allo studente seduta stante, in streaming, con una conferma successiva via e-mail.

Procedura a distanza anche per gli esami di laurea: la discussione avviene con il candidato in streaming per tutte le lauree, sia triennali che magistrali. La Commissione di laurea sarà interamente in presenza, nelle strutture dell'ateneo, e la proclamazione si svolgerà online. Una ulteriore cerimonia di laurea potrebbe essere predisposta una volta che l'emergenza del virus sarà rientrata. Stesse modalità per gli esami di dottorato, ma i commissari possono essere collegati in modalità telematica

SPORT.  Il Comitato Uisp di Reggio Emilia, alla luce del nuovo decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri emanato in data mercoledì 4 marzo 2020 e a tutela della salute dei propri tesserati, sospende tutte le attività corsistiche ordinarie, i campionati, gli eventi sportivi e formativi fino a data da destinarsi.
 
Viene quindi prorogata la sospensione dell’attività motoria per bambini e dei campionati, mentre a partire da lunedì saranno sospesi anche i corsi A.F.A. – Attività Fisica Adattata e ginnastica dolce per tutelare la fascia degli associati più anziani. Sospesi anche i corsi in piscina.
 
Il Comitato si sta organizzando invece per svolgere alcuni corsi di ginnastica per adulti all’aperto in zone coperte e incentivare l’attività domiciliare così come raccomandato nel decreto ministeriale all’ART. 2 comma e) che cita: “è raccomandato […] agli altri enti territoriali, nonché alle associazioni […] sportive, di offrire attività ricreative individuali alternative a quelle collettive interdette dal presente decreto, che promuovano e favoriscano le attività svolte all'aperto, purché svolte senza creare assembramenti di persone ovvero svolte presso il domicilio degli interessati”.
 
Il Comitato invita anche le proprie associazioni e società affiliate al rispetto delle disposizioni nazionali per garantire la massima tutela ai propri associati, in particolare alla fascia più a rischio degli over 65. Nel rispetto delle normative e delle misure di sicurezza, la Uisp reggiana esorta anche le associazioni a fare il possibile per creare nuove opportunità di sport e movimento all’aperto come indicato nel comma e) dell’art. 2 affinché lo sport di base possa continuare a svolgere una funzione sociale che è di vitale importanza nella vita di tutti noi, soprattutto in un momento di paura e isolamento come quello che stiamo vivendo in queste settimane.
 
Il Presidente Azio Minardi si rivolge così a tutti gli associati:
 
“In uno dei momenti più difficili per la nostra comunità dal dopoguerra a oggi, anche la Uisp di Reggio Emilia è chiamata a contribuire a mettere in atto i provvedimenti e le raccomandazioni emanati dalle Autorità competenti. Le misure sono precauzionali e di buon senso al fine di evitare il propagarsi del contagio, non serve ed è dannosa ogni reazione di panico e di allarmismo. Le buone abitudini di fare attività motoria, di camminare, di correre, di fare sport all'aria aperta (evitando i contatti) dobbiamo preservarle e anzi restano un ottimo antidoto alla depressione e allo sconforto che aleggia. Per un'associazione come la nostra, che fonda la sua ragion d'essere sulla socialità e sull'aggregazione, è un momento critico – continua il Presidente Minardi - ciò nonostante è nostro compito infondere fiducia, tenere insieme i sacrifici e la forza di reagire, pianificare fin da ora nuove idee ed iniziative a tutto campo. Il benessere e il senso di comunità restano la nostra stella polare: ora lo preserviamo limitando le occasioni associative, ma state certi che saremo in prima fila a "tirarvi fuori di casa" appena questa emergenza sarà finita".
 
 
Per rimanere aggiornati sulla situazione delle prossime settimane, è possibile fare riferimento al sito e alla pagina Facebook del Comitato o contattare gli uffici allo 0522 267211.