Il gruppo Interpump continua a crescere e l’utile netto sale a 180 milioni
Proposto l’aumento del dividendo pari a 0,25 euro Entro il 5 aprile dovrà essere eletto il nuovo Cda in scadenza
SANT’ILARIO D’ENZA. Continua la marcia di rafforzamento del gruppo Interpump (si fatica a ricordare l’ultima recessione) che ha chiuso il 2019 con l’ennesima crescita di vendite e di utili da distribuire fra i proprietari delle quote azionarie. Il Consiglio di amministrazione, che ha recentemente approvato il bilancio consolidato, ha quindi suggerito un ulteriore rialzo del dividendo passando dagli 0,22 euro per azione del 2018 agli 0,25 relativi allo scorso anno. La prossima assemblea dei soci, programmata per il 30 aprile, sarà chiamata a decidere sulla proposta che, se verrà accolta, andrà in pagamento venti giorni dopo.
Il risultato operativo lordo (Ebitda) non lascia margini di incertezza essendo passato dai 288, 5 milioni del primo anno di riferimento ai 317,9 del 2019 e di pari passo sono andati gli altri valori. Le vendite dei prodotti hanno raggiunto ad esempio i 1.368,6 milioni con una crescita del 7% e l’utile netto consolidato si è portato a 180,6 milioni, il 3,9% in più dei 173,9 del 2018. E se poi si considerano gli interventi una tantum affrontati quell’anno, portano addirittura ad un più 11,2%.
L’esercizio 2019 è stato contrassegnato dall’esecuzione di diverse interessanti operazioni di ampliamento societario. A partire dalla conduzione, per la prima volta, di Fluinox (settore acqua) acquisita l’11 dicembre 2018, il cui conto economico è stato consolidato (quello patrimoniale lo era già da prima). Per proseguire con l’Hydra Dyne Tech (settore olio) acquisita il 1° di marzo e quindi consolidata per 10 mesi. Si aggiunga inoltre la Pioli srl (settore acqua) entrata nel gruppo in aprile per finire con il Gruppo Reggiana Riduttori (settore olio) che è stato assorbito lo scorso 15 ottobre. Il capitale complessivo investito ha superato i 1.480 milioni di euro.
Malgrado queste acquisizioni, il pagamento di dividendi, l’acquisto di azioni proprie e l’adeguamento al nuovo principio contabile Ifrs16, la posizione finanziaria netta è risultata pari a 370,8 milioni di euro, ben oltre i 287,3 milioni del 2018. La liquidità netta generata è stata infine di 233,1 milioni (209,8 nel 2018) con una crescita dell’11,1% e il free cash flow è balzato addirittura del 51,9%. Questi dunque gli elementi principali che verranno presentati ai rappresentanti della base azionaria che oltre al pagamento dei dividendi dovranno assumere altre importanti decisioni.
A partire dall’acquisto e alienazione di azioni proprie. Il primo suggerimento degli amministratori è quello di concedere l’autorizzazione a queste operazioni fino all’ottobre 2021. Le azioni attualmente possedute dalla Società sono 2.187.506 corrispondenti a poco più del 2% dell’intero capitale sociale. Gli scambi dovrebbero limitarsi al massimo a 7 milioni e mezzo di azioni ordinarie ad un prezzo compreso fra lo 0,52 ed i 40 euro. Gli azionisti dovranno inoltre eleggere il nuovo Consiglio di amministrazione e il Collegio sindacale perché quelli attualmente in carica terminano il loro mandato. Sono quindi attese le liste dei candidati che vanno presentate entro il 5 aprile dai soci titolari, soli o insieme ad altri, di azioni con diritto di voto rappresentanti di almeno l’1% del capitale. Una scelta importante perché gli amministratori saranno interessati da un importante processo di rafforzamento dei settori in cui Interpum opera. Avranno quindi competenza sull’ampliamento della gamma dei prodotti, sul processo di rafforzamento ed espansione della società attivando la ricerca dei mezzi finanziari necessari per cogliere le opportunità del mercato. —
L.V.. © RIPRODUZIONE RISERVATA.