«Asp Sartori, tanti contagiati. Qualcosa non ha funzionato»
Vald'Enza, Cersosimo e Iotti, consiglieri di opposizione all’Unione, sugli anziani positivi «Aprire un confronto trasparente per evitare che possa accadere ancora»
VAL D’ENZA. «Numeri altissimi di contagiati, qualcosa non ha funzionato». Natascia Cersosimo e Alberto Iotti, consiglieri di opposizione dell’Unione Val d’Enza, intervengono così sull’emergenza Covid all’Asp Sartori.
«In riferimento alla nostra richiesta di dati sullo stato di fatto della situazione sanitaria all’interno delle strutture gestite da Asp Sartori – continua la nota che porta la firma di Cersosimo e Iotti – il presidente (molto sollecitamente e per questo lo ringraziamo) ci ha inviato un report aggiornato al 7 aprile. Dalla prima lettura emerge come nel resto dell’Italia, che queste strutture per anziani sono gli elementi fragili del nostro paese, il punto delicato del fronte dell’epidemia. I numeri dei contagiati di Covid-19 sono esorbitanti, nella sola villa Diamante di Campegine l’89 % degli ospiti sono risultati positivi al test e ben 6 operatori hanno contratto il virus. A seguire troviamo il Sartori di San Polo con il suo 38% di casi positivi, anche se abbiamo la certezza che non a tutti gli ospiti sia stato eseguito il tampone; ben quattro i loro operatori positivi».
La situazione è migliore nella Cra di Cavriago nella quale solo il 3% degli ospiti è positivo, anche se vi sono stati egualmente due decessi e due operatori contagiati.«Il protocollo che abbiamo ricevuto dal presidente dell’Asp Sartori riguardante le misure da adottare per evitare il contagio da Covid 19 – continua la nota dei consiglieri - è identico a tutte le Cra della regione trattandosi di un documento regionale, e risulta pervenuto alle stesse il 28 febbraio. Quindi ci chiediamo se l’Asp abbia provveduto a formare il proprio personale all’utilizzo del protocollo e a dotare gli stessi dei dispositivi di protezione personale (Dpi), altrimenti non si spiegano questi numeri di contagiati».
I consiglieri parlano di totale mancanza di trasparenza verso i parenti degli ospiti, perché non sono state avvisate le famiglie degli ospiti del centro diurno sulla presenza dei casi positivi all’interno della struttura di appartenenza e perché non vengono aggiornati i familiari sulla situazione all'interno della struttura. Insomma nessun riscontro verso le famiglie e la comunità.
«Ricordiamoci che sono strutture pubbliche finanziate con i soldi di tutti i cittadini – conclude la nota dei consiglieri –. Al Sartori ci è stato riportato che all'interno dei miniappartamenti a pagamento non siano stati eseguiti i tamponi agli anziani, nonostante abbiano frequentato personale e zone comuni ad altri ospiti. Sono gli stessi familiari a denunciare questa mancanza. Ricapitolando, noi come opposizione analizziamo i dati per evitare errori futuri, quindi chiediamo: maggiore trasparenza, report settimanale contagiati/decessi da condividere con tutti i cittadini, tamponi a tutti gli ospiti e personale, monitoraggio degli ospiti del centro diurno a domicilio e situazione Dpi e approvvigionamento. Vorremmo anche proporre all’interno dell’Unione un confronto trasparente, per capire i fatti accaduti e per evitare che in un prossimo futuro si ripresentino. Nell’ottica di assumersi quel ruolo di responsabilità, che nei prossimi mesi sicuramente si presenterà molto impegnativo».