Grimilde, il processo si spezza in tre tronconi
Si entra nel vivo: 43 imputati all’abbreviato, 8 patteggiano e 31 all’ordinario. I rinviati a giudizio saranno processati a Reggio
Tiziano Soresina
BOLOGNA
In tempi rapidi si è “frantumata” in tre filoni processuali l’udienza preliminare legata all’operazione antimafia Grimilde della Dda di Bologna, esplosa nel giugno dello scorso anno e con Brescello nel mirino.
Come prevedibile, dominano le scelte rivolte ai riti alternativi da parte degli 82 imputati (quattro si sono aggiunti dopo essere stati coperti in fase iniziale da omissis) che stanno seguendo le udienze in videoconferenza (26 sono in carcere – alcuni per altri motivi – e risultano collegati dai penitenziari di mezza Italia) oppure in stato di libertà.
Riti alternativi – con sconto di pena di un terzo – riguardanti 43 imputati che puntano al giudizio abbreviato (parecchi hanno ottenuto di essere interrogati e ciò avverrà per lo più dal 22 luglio in avanti), mentre 8 al patteggiamento.
Rito ordinario, invece, per i rimanenti 31 imputati che, in caso di rinvio a giudizio, saranno poi processati in tribunale a Reggio Emilia.
Sul rito abbreviato si sono incanalate figure di primo piano nei processi di ’ndrangheta come il boss Nicolino Grande Aracri, Alfonso Diletto, oppure uno degli imputati più sotto i riflettori di questo procedimento come Salvatore Grande Aracri ed altri suoi familiari. Rispetto alla scelta di quest’ultimo, hanno agito diversamente il padre (Francesco Grande Aracri) e il fratello Paolo che replicheranno alle accuse ma nell’ottica – in caso di rinvio a giudizio – di un rito ordinario. Sono per lo più accusati di essere dei prestanome del clan gli imputati che tramite i propri difensori hanno già “concordato” la pena con il pm Beatrice Ronchi, ma che ora devono attendere la decisione del gup Sandro Pecorella.
La sentenza è prevista nel prossimo autunno. —
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