Gazzetta di Reggio

Reggio

Il Mire sarà finito e consegnato nel 2026. L’orgoglio di Nicolini e di Reggio Emilia

Luciano Salsi
Il Mire di Reggio Emilia
Il Mire di Reggio Emilia

Reggio Emilia, il direttore generale dell’Ausl, a cinque giorni dalla fine del suo mandato, annuncia: «Domani sarà pubblicato il bando»

3 MINUTI DI LETTURA





REGGIO EMILIA. Il sogno del Mire, coltivato da molti anni dai responsabili e dagli operatori della sanità reggiana sotto la spinta dei cittadini, sta per avviarsi sulla via della concretizzazione.Domani sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale e sulla Gazzetta Europea il bando per la gara d’appalto. Le offerte delle ditte concorrenti dovranno essere presentate entro ottobre. L’aggiudicazione avverrà in gennaio 2021 e subito dopo avranno inizio i lavori, che si protrarranno per cinque anni. Quindi l’avveniristico reparto di maternità e infanzia dovrebbe essere finito e consegnato all’Ausl-Ircss di Reggio nel 2026.

Nel frattempo, probabilmente presto (parola del presidente della Regione Stefano Bonaccini, che lo ha ribadito ancora una volta), sarà riaperto il punto nascita di Castelnovo Monti. Le notizie sono state date ieri in videoconferenza dai principali attori di questa impresa, primo fra tutti il direttore generale dell’Ausl Fausto Nicolini, che, avendo compiuto 62 anni, andrà in pensione fra cinque giorni, il 30 giugno. Per lui non poteva esserci un coronamento migliore della carriera, a cui farà seguito un prosieguo di collaborazione con la sanità regionale.

Perciò Nicolini ha ripercorso con orgoglio le tappe che condurranno alla realizzazione, con 42,4 milioni di euro, di un edificio modernissimo vasto 17mila metri quadri: «La Regione – ha ricordato – aveva stanziato per il Mire 25 milioni, a cui ne abbiamo aggiunti noi 3,6 che, insieme agli altri 1,5 della Regione, coprivano totalmente il primo e il secondo lotto. Mancava il terzo lotto. L’abbiamo coperto con altri 12 milioni della Regione più 300mila euro donati dai cittadini grazie all’impegno della onlus CuraRe. Sono grato a questa associazione, alla sua presidente Deanna Ferretti e all’ingegnere Claudia Reggiani dell’Ausl. All’inaugurazione del Mire spero di essere invitato insieme ai dirigenti che mi hanno preceduto, Antonella Messori, Ivan Trenti e Mariella Martini».

È toccato poi a Deanna Ferretti manifestargli la gratitudine dei cittadini reggiani con la consegna del cuore che è il simbolo di CuraRe: «Nicolini – ha detto – ci è stato di grande aiuto e sostegno. Non vediamo l’ora che sia posata la prima pietra e nasca il primo bambino».

Le caratteristiche del Mire sono state illustrate dall’ingegnere Tiziano Binini, fondatore della società Binini Partners, che l’ha progettato: «In collaborazione con l’ufficio tecnico dell'Ausl – ha sottolineato – in quattro mesi abbiamo revisionato i progetti in modo da ridurre a una sola le due fasi dei lavori. Così guadagneremo anni. I servizi e i locali tecnici saranno dislocati al piano seminterrato, mentre al piano terreno sono previsti il pronto soccorso ostetrico ginecologico, il blocco travaglio parto, il blocco operatorio e la neonatologia. I tre piani in elevazione si sviluppano attorno a una corte interna coperta con illuminazione e ventilazione naturale. Tutta l’area pediatrica vi si affaccia direttamente al primo piano, mentre l’ostetricia, con il centro nascita naturale e la ginecologia, occuperanno il secondo e il terzo piano. Sulla copertura saranno installati pannelli fotovoltaici intorno alla vetrata che dà luce al giardino d’inverno».

«Oggi – ha detto il sindaco Luca Vecchi – abbiamo tutte le risorse necessarie raccolte con caparbietà e perseveranza. Questo progetto, che ha al centro l’infanzia, nasce in una città che ne ha fatto un elemento distintivo».Giorgio Zanni, presidente della Provincia, ha difeso questa opera contro chi teme che indebolisca gli altri punti nascita: «È una scelta che cambierà la geografia, ma assicurerà un servizio che tende all’eccellenza».
«Nel Mire – ha riconosciuto l’assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini – si riscontra un valore aggiunto rappresentato dalle iniziative che, grazie alle onlus, partono dal cuore della società civile reggiana».

«Il Mire – ha detto Stefano Bonaccini, presidente della Regione – è un’eccellenza della sanità pubblica, nella quale investiamo con un piano da 250 milioni, contro chi vorrebbe privatizzarla, puntando sul territorialità, domiciliarità e sul personale. È una bella dimostrazione di democrazia e partecipazione». Sul punto nascita di Castelnovo Monti, Bonaccini è stato categorico: «Se dico una cosa la faccio. Lo riapriremo nelle migliori condizioni di sicurezza. Presto ne daremo informazione».