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San Martino in Rio, il museo dell’agricoltura sarà intitolato a Enzo Carretti

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San Martino in Rio, il museo dell’agricoltura sarà intitolato a Enzo Carretti

Il sindaco Fuccio: «Vogliamo onorarne la memoria. Glielo dobbiamo per tutto ciò  che ha fatto per il paese, al quale ha donato negli anni tutta la sua collezione»

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SAN MARTINO IN RIO

«Confermo che l’amministrazione comunale di San Martino in Rio ha tutta l’intenzione di intitolare il museo dell’agricoltura e del mondo rurale a Enzo Carretti, che assieme ai collaboratori Mario Turci, antropologo museologo, Lorena Biagini e Arzelino Battini ha condiviso l’avventura della nascita di questa importante collezione, quando ancora nessuno voleva dargli credito; lo hanno fatto con passione, pazienza e tenacia».

È quanto afferma il sindaco Paolo Fuccio, contattato dalla Gazzetta, dopo la recente scomparsa (11 aprile scorso) del principale protagonista della nascita e crescita del museo dell’agricoltura nel 1968 come mostra temporanea e in seguito diventata esposizione permanente nelle sale della rocca estense nel centro del paese. «Ora – prosegue il sindaco – noi vogliamo onorare la memoria di Enzo Carretti e dell’istituzione che ha fondato intitolando a lui il museo. Glielo dobbiamo per tutto quello che ha fatto per il paese, al quale ha donato negli anni tutta la sua collezione. Da appassionato raccoglieva questi oggetti e memorie, e già nei primi anni ’60 la sua collezione era imponente. Contiamo anche di realizzare una serie di iniziative a lui dedicate, Covid permettendo. Per l’intitolazione confidiamo di essere pronti per la prossima primavera. Ci tengo fin da ora, in modo particolare, a ricordare la figura di Carretti come di un uomo sempre attivo e amato dal suo paese. Per noi, un grande personaggio al quale è doveroso rendere il nostro tributo».

Enzo Carretti, a lungo ragioniere del Comune di San Martino in Rio, ha dedicato decenni alla ricerca di testimonianze di quel mondo agricolo che andava via via scomparendo; ricerche che lo portarono a collaborare con l’Istituto per i beni artistici, culturali e ambientali di Bologna come esperto di archeologia rurale. Nato in una famiglia di mezzadri molto numerosa (53 persone) originaria di Casalgrande, trasferitasi prima a Prato di Correggio e poi a San Martino in Rio quando lui era ragazzo – cominciò a battere le campagne scattando fotografie, parlando con i contadini anziani e raccogliendo le loro donazioni: vecchie macchine agricole e attrezzi altrettanto antichi, abbandonati in scantinati e fienili perché obsoleti o superati dalle novità. Macchine e attrezzi (anche “preziosi”, come alcuni aratri del Seicento) cui si aggiungevano le interviste sul modo in cui si svolgeva il lavoro agricolo. Da quelle testimonianze sono nati un libro sulla realizzazione delle scope di saggina; studi sui telai e sulle sedie di paglia; ricerche e pubblicazioni sulle realtà produttive della zona. Carretti ha donato al Comune la sua collezione di oggetti (ora divenuta museo) e alla biblioteca del paese la sua collezione di libri sull’agricoltura e la sua documentazione fotografica del territorio: più di mille diapositive che testimoniano il cambiamento delle aree agricole dagli anni Sessanta agli anni Novanta. —

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