Dieci fototrappole rubate ai volontari che osservano i lupi in Val d’Enza
Montecchioe: le ultime due in questi giorni, le altre nell’arco di un anno. «Gesto vile, qualcuno considera propria anche la natura»
01 settembre 2020 Elisa Pederzoli
MONTECCHIO
Sono spinti da una profonda passione per la natura e dall’amore per un animale in particolare: il lupo. Autofinanziandosi, hanno creato diversi punti di osservazione e il materiale raccolto diventa prezioso non solo per chi come loro lo fa per hobby ma soprattutto per chi – come il Wolf Apennine Centre, con cui collaborano attivamente – i lupi li studia con finalità etologiche. Ma dopo l’ennesimo furto subito, i volontari dell’Osservatorio Lupi Val d’Enza sono stanchi e avviliti: qualcuno ancora una volta li ha derubati delle fototrappole installate nelle zone di monitoraggio.
«In questi giorni una amica che come noi di Osservatorio Lupi Val d’Enza è impegnata nella raccolta di immagini e video in natura ha dovuto constatare che le sono state rubate due videotrappole. Come ogni anno, a fine agosto purtroppo inizia questo stillicidio di furti a danno di persone che a proprie spese amano conoscere, capire ed osservare la natura e gli animali che la abitano – raccontano – Noi come Osservatorio Lupi Val d’Enza (WWF Parma) l’anno scorso abbiamo visto sparire ben 7 di questi apparecchi: videotrappole posizionate o su terreni demaniali o con il consenso del proprietario, tutte munite di cartellino indicante sia la finalità della raccolta immagini, che dei referenti e responsabili ai fini privacy. Ciò che subiamo ogni anno é un vile furto, è un reato compiuto da parte di persone che considerano proprio l’ambiente che ci circonda, animali e cose comprese, non tollerando che altri possano essere presenti sul territorio e documentare ciò che in natura succede, soprattutto le troppe violazioni di legge».
Gruppo SAE (SAPERE AUDE EDITORI) S.p.A, Viale Vittorio Alfieri n.9 - 57124 Livorno - P.I. 0195463049