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Cava, il nodo dei 90 camion e del percorso per raggiungerla

Daniela Aliu
Cava, il nodo dei 90 camion e del percorso per raggiungerla

I Comuni di Gattatico e Sant'Ilario hanno chiesto un passaggio alternativo a Emiliana Conglomerati che in sede di Conferenza dei servizi ha chiesto una proroga per le integrazioni. Le opposizioni all'attacco

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GATTATICO. Dopo due Conferenze dei servizi svolte nei scorsi mesi sulla questione cava – dedicate anche al passaggi di 90 tir al giorno sul territorio di Gattatico e Sant’Ilario – i Comuni si sono rivolti a Emiliana Conglomerati con la richiesta di integrazione congiunta a nome di tutti gli Enti coinvolti nel procedimento autorizzativo. Alla ditta competente, è stata chiesta la possibilità di una valutazione di un passaggio alternativo dei mezzi pesanti. La ditta però – vista la situazione Covid – ha chiesto una proroga di trenta giorni dei termini per la presentazione delle integrazioni.

In merito, interviene ancora una volta il gruppo di opposizione Centrodestra Gattatico scrive: «Vorremmo spendere due parole sullo studio della viabilità relativa alla gestione dei materiali provenienti dal Polo Castellana, la cava che dovrebbe entrare in funzione a breve riversando sulla viabilità ordinaria circa 90 camion al giorno. Riteniamo indispensabile che in sede della Conferenza dei servizi (luogo nel quale si discute del progetto) i Comuni di Gattatico e Sant’Ilario si facciano interpreti di una soluzione alternativa a quella attualmente proposta. Considerando la lunghezza del percorso, la pericolosità degli incroci a raso, il peso dei mezzi di trasporto (circa 44 tonnellate) il loro numero giornaliero (circa 90) e il particolato legato alle emissioni gassose dei motori, occorre proporre una viabilità alternativa che tenga insieme le necessità aziendali e il rispetto dell’accordo territoriale votato a suo tempo nei consigli comunali». Secondo il gruppo, la faccenda necessità soluzioni alternative per evitare ulteriori danni che i trasporti giornalieri creerebbero. «Sulla vicenda si era mosso anche il sindaco di Gattatico con l’ufficio tecnico – scrive il Centrodestra – cercando di interfacciarsi con Anas per modificare la viabilità del tratto di SS9 tra l’intersezione con via Imperiale e il ponte sull’Enza, ad oggi sbocco preferenziale individuato per l’intero traffico di camion, ma da allora è rimasto tutto fermo. Difronte abbiamo la questione che riguarda il sentiero Cai 672 (orgoglio del territorio), è il medesimo sentiero bruscamente interrotto sotto il ponte della ferrovia rendendolo di fatto impercorribile nella sua interezza, lo stesso sentiero da preservare e salvaguardare a costo di far respirare il 20% (stimato) di monossido di carbonio in più ai nostri concittadini». Alcune risposte inviate dalla Conferenza dei Servizi all’Emiliana Conglomerati dovrebbe arrivare entro il 28 novembre, ma si rischia la proroga. «Continueremo a proporre le nostre idee alternative e a portare avanti i nostri progetti senza arrivare a strapparci i capelli all’ultimo» conclude la nota di Centrodestra.

Una proposta alternativa al passaggio dei 90 camion giornalieri l’avevano presentato agli inizi di settembre tutti i gruppi consiliari: Terra Viva Gattatico, Centrodestra Gattatico, Alternativa Civica per Sant’Ilario e M5S per Sant’Ilario che parlavano dei passaggi tra via Imperiale a Sant’Ilario e via della Repubblica a Gattatico proponendo la necessità di una variante al piano estrattivo, legata a due motivi principali: modifica della destinazione degli inerti estratti e dismissione del frantoio “Bertozzi” e conseguente nuova destinazione d’uso dell’area. «L’attuazione della previsione estrattiva si è realizzata attraverso un accordo territoriale tra i Comuni di Sant’Ilario e di Gattatico – dicevano i gruppi consiliari – che prevedeva misure di mitigazione in riferimento agli impatti di polveri, rumore e traffico legati all’attività estrattiva. L’attuale accordo territoriale prevede che il flusso veicolare indotto dai trasporti per il collegamento dell’area di cava con l’impianto di trasformazione, avverrà tramite la pista presente in adiacenza all’attuale corso dell’Enza. Ma con la proposta di variante, si prevede che il flusso dei trasporti interessi via Imperiale/via Repubblica per immettersi sulla via Emilia, allo scopo di raggiungere in parte il frantoio di Montecchio e in parte il casello autostradale». Rimane ancora da capire se ci sia una possibilità di deviazione. «I vantaggi di questa proposta – concludevano i consiglieri – possono essere utilizzati per portare a compimento il sentiero Cai, oltre ad evitare aumenti di traffico sulle strade ordinarie».

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