Gazzetta di Reggio

Reggio

Alla casa protetta Millefiori positivi altri 52 ospiti

Miriam Figliuolo
La casa protetta Millefori
La casa protetta Millefori

Novellara, la sindaca Carletti: «Il dato peggiore che potessimo avere. Le condizioni sanitarie per il momento sono buone» 

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NOVELLARA. Il Covid colpisce duramente la casa protetta Millefiori a Novellara. Sono altri 52 gli ospiti risultati positivi al giro di tampone effettuato dopo che sono emersi i primi 12 contagiati. «L’esito è stato dei peggiori che potevamo aspettarci e a soli 10 giorni dai test sierologici periodici tutti negativi – ha esordito la sindaca Elena Carletti, nel primo pomeriggio di ieri – Gli esiti sono arrivati questa mattina: praticamente tutti gli ospiti sono positivi. Solo due sono risultati negativi. Si vanno ad aggiungere ai 12, tra operatori e ospiti, già comunicati alle famiglie. Non abbiamo invece ancora certezze sul personale. Per ora siamo a 6 positivi, ma potrebbero aumentare: devono ancora arrivarci tutti gli esiti».

Un dato drammatico, controbilanciato, però da una generale situazione sanitaria che, al momento, pare sotto controllo. Nessuno ha avuto bisogno del ricovero in ospedale. «Le condizioni degli ospiti sono sotto controllo – spiega il primo cittadino –. I sintomi, quando ci sono stati, sono stati lievi, con qualche linea di febbre, dato che, per altro, ha fatto scattare i primi tamponi, ma nessun problema di saturazione è stato per ora registrato. Dobbiamo anche ringraziare l’Ausl che si è attivata prontamente mettendo a disposizione un medico geriatra e altri infermieri, più un medico per le ecografie grazie ai quali possiamo seguire l’eventuale progressione della malattia, che, naturalmente, tutti speriamo non ci sia. Il nostro auspicio è di poter curare tutti i nostri anziani in struttura, dove abbiamo tutte le garanzie che possano essere seguiti a dovere».

Fino alle 15.30 di ieri l’assistente sociale e gli operatori della casa residenza per anziani sono stati mobilitati anche per le comunicazioni date alle singole famiglie. «È una nostra priorità, oltre alla cura degli ospiti – dice la Carletti – La notizia dei primi positivi ha fatto rapidamente il giro del paese e, a un certo punto, già si parlava di morti... Per questo abbiamo deciso di dare una prima comunicazione ufficiale e partire con le telefonate famiglia per famiglia. Ho dato anche la disponibilità del personale del Comune per farlo, ma solo gli operatori della casa protetta possono dare notizie puntuali sullo stato di salute degli ospiti. È stato un lavoro lungo ore, ma necessario e utile. Le famiglia hanno avuto una reazione di grande comprensione e fiducia».