Gazzetta di Reggio

Reggio

il caso di una 39enne 

Tre evasioni e una condanna Domani è in aula per spaccio

t.s.
Tre evasioni e una condanna Domani è in aula per spaccio

Da giugno Maddalena Santoro colleziona arresti e udienze Per aver violato in settembre i domiciliari le sono stati inflitti cinque mesi di reclusione

2 MINUTI DI LETTURA





reggio emilia

È ormai senza freni inibitori pur di potersi drogare: stiamo parlando della 39enne Maddalena Santoro che dal giugno scorso non fa altro che andare e venire dal tribunale, avendo “collezionato” un arresto per spaccio di stupefacenti e tre evasioni dagli arresti domiciliari, di cui le ultime due addirittura fra martedì e giovedì.

E per la prima evasione – quella che aveva giustificato in aula con la volontà di accompagnare il figlio al campo sportivo parrocchiale che si trova vicino all’abitazione – è già stata condannata a 5 mesi di reclusione.

Ma domani, sempre in aula, rischia ben di più, perché inizia il processo che la vede imputata nel contesto dell’operazione antidroga “Fast Car” condotta dai carabinieri e coordinata dal pm Iacopo Berardi, che aveva sgominato una banda dedita allo spaccio e al traffico di sostanze stupefacenti nonché alla detenzione illegale di armi da fuoco. Il canale di rifornimento della cocaina sarebbe quello campano e lo stupefacente immesso sul mercato reggiano avrebbe come provenienza il quartiere Scampia di Napoli, con un giro d’affari stimato dagli investigatori in 10mila euro al giorno.

Un’indagine partita lo scorso dicembre dai carabinieri di Castelnovo Monti e Reggio Emilia, che ha avuto un arresto a causa dell’emergenza Covid e che è ricominciata in giugno con le perquisizioni. A tre dei 17 indagati i militari hanno trovato e sequestrato poco più di un centinaio di grammi di sostanza stupefacente, nel complesso, di diverso tipo, e a uno di loro è stato sequestrato un vecchio fucile del Ventennio, pare funzionante, corredato da un buono stock di cartucce di due diversi tipi.

Maddalena Santoro è foggiana, risulta residente a Parma ma di fatto domiciliata nell’abitazione di un’amica a Reggio Emilia.

E la ricerca della droga – come lei stessa ha ammesso in aula e ai carabinieri – è il motivo scatenante perlomeno delle evasioni dagli arresti domiciliari commesse in settimana. —

t.s.

© RIPRODUZIONE RISERVATA