I “giganti” reggiani raccolgono fondi per i bimbi malati
Maglie e mascherine in vendita per beneficenza. L'idea è nata da Armando Ganapini, reggiano ex militare di 26 anni con la passione per il fitness, che ha poi coinvolto il suo maestro Alberto Spezzani, pluricampione reggiano di body building, e l'amico Marcello Martilli
REGGIO EMILIA. Sono grandi e grossi ma non riuscivano certo a stare con le mani in mano né tanto meno volevano farsi abbattere dal Covid. Così hanno mollato i bilancieri e con le palestre chiuse hanno deciso di dedicarsi ai bambini. Di più: di dedicarsi alla raccolta di fondi da destinare ai bambini costretti a curarsi in ospedale a Reggio e che, dopo lunghi periodi di ospedalizzazione, necessitano di attenzioni specifiche per potersi reinserire e rimettersi al passo con i compagni di scuola.
È da questo che è nato “Sii un gigante anche nella vita!”, slogan coniato da Armando Ganapini, reggiano ex militare di 26 anni con la passione per il fitness, che ha stampato il motto per raccogliere fondi insieme al maestro e mentore sportivo Alberto Spezzani, 54 anni, pluricampione reggiano di body building, titolare della palestra Spezzo Gym di Mancasale. Con loro si è unito Marcello Martilli, 25 anni, altro allievo di Spezzani, che ha chiuso il terzetto muscolare, che è stato in grado di mettere insieme 7mila euro in poco più di due settimane di raccolta fondi. «Una raccolta resa possibile grazie alla generosità di sportivi e associazioni, oltre che di amici e conoscenti – racconta Ganapini – Siamo istruttori di fitness che hanno impiegato un tempo improvvisamente libero per pensare cosa potevamo fare noi per gli altri invece che pensare solo alle palestre chiuse».
Una beneficenza generata da chi avrebbe bisogno a sua volta di sostegno. «La palestra è stata aperta solo quattro mesi quest’anno ma c’è chi aveva più bisogno di noi e noi avevamo una grande forza da spendere. Così abbiamo creato “Sii un gigante anche nella vita!”, per cercare di garantire un servizio di assistenza ludica ed educativa a bimbe e bimbi malati oncologici in ospedale in assenza di figure parentali. Abbiamo deciso, in questo che considero un folle 2020, di donare un sorriso a chi sempre, non solo in questo anno così particolare, sorriso non ha».
L’idea è stata partorita dai tre a novembre, poi l’avvio della raccolta l’8 dicembre tramite i social, e l’ideazione di maglie e mascherine da vendere per beneficenza. «La risposta incredibile che abbiamo avuto ci ha lasciati davvero a bocca aperta – continua il giovane atleta – io sono un ex alpino e anche i miei commilitoni hanno voluto partecipare. Abbiamo quindi deciso di prorogare la chiusura delle donazioni, che era stata fissata per il 23 dicembre. Proseguiamo fino al 7 gennaio perché abbiamo ancora tante richieste di partecipazione».
Il primo progetto finanziato è già andato in porto. Tramite la onlus Casina dei Bimbi, il 21 dicembre Ganapini e i suoi amici sono andati nella scuola primaria Kennedy di Reggio per consegnare i supporti per l’attivazione del programma di reinserimento per alcuni bambini con disagio o che hanno trascorso lunghi periodi in ospedale. «Siamo riusciti a tenere tutto insieme grazie alla dottoressa Claudia Nasi della Casina dei Bimbi che ci ha aiutati in questa impresa– è il ringraziamento di Ganapini – Quando ci siamo trovati davanti a quei bambini giuro che l’emozione è stata davvero fortissima. Mi sono sentito io piccolo davanti a loro, che con le loro esperienze e il loro entusiasmo mi sono sembrati dei giganti».
La particolarità dell’iniziativa è che viene gestita in tutto e per tutto dai tre amici. «Siamo noi a fare tutto, compresa la consegna delle magliette e via dicendo. Abbiamo voluto metterci la faccia, dall’inizio alla fine. Può anche esserci un iniziale grado di diffidenza da parte della gente. Ma poi abbiamo intessuto rapporti che hanno portato a una raccolta fondi che credevamo impensabile visti gli scarsi mezzi a nostra disposizione. Basti pensare che sui social mi sono arrivate 1.500 richieste di amicizia sulla base solo dei post legati all’iniziativa».
Il messaggio è certamente originale: accanto allo slogan sono disegnati un bilanciere da palestra e un cuore rosso. Un’altra immagine scelta per la campagna è una maglietta con la scritta indossata di schiena da Ganapini stesso. «Spesso la gente ci prende in giro o ci chiama grassoni, vista la nostra stazza. Noi invece abbiamo in mente l’immagine del gigante buono e il concetto che devi essere un gigante nella vita, non solo in una sala pesi. E devo dire che il successo strepitoso di questo concetto ci ha dato ragione».
Le magliette e le mascherine vanno a ruba, oltre alle donazioni tramite l’Iban (IT12V 07072 66280 048040112945 Emil Banca Credito Cooperativo con causale Sii un gigante anche nella vita!). «Ho sempre pensato che il bene si facesse in silenzio, con cuore, testa e abnegazione. Oggi desidero che ci sia un po’ di chiasso. Per chi, oggi, ha bisogno di noi giganti». —
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