«La religione sikh venga riconosciuta»: Parte da Novellara la richiesta all’Italia
L’associazione Sikhismo ha scritto ai 47 templi in Italia: qui la più alta concentrazione dopo il Regno Unito
NOVELLARA. Parte da Novellara – dove la comunità Sikh è molto numerosa – la richiesta allo Stato italiano di riconoscimento ufficiale della religione monoteista nata nella città di Anandpur Sahib, nell’India del XV secolo.
La “Associazione Sikhismo Religione Italia” – il più grande sodalizio Sikh in tutta Europa, ha sede proprio a Novellara, al tempio Gurdwara – ha intenzione di presentare allo Stato italiano la richiesta di riconoscimento ufficiale della religione Sikh. È quanto si apprende da un documento inviato dall’associazione novellarese a tutti i 47 templi e associazioni Sikh presenti su territorio italiano che appoggiano l’iniziativa.
A livello europeo, l’Italia ospita la più grande popolazione Sikh dopo il Regno Unito, con una comunità stimata tra le 70mila e le 100mila persone.
l’iter
Si tratta del secondo tentativo dopo un primo non andato a buon fine. Spiega il presidente della Associazione Sikhismo Religione Italia, Singh Satwinder Bajwa: «Avevamo raggiunto un accordo con il governo dopo che tutti i requisiti erano stati raggiunti per il riconoscimento giuridico della nostra religione. Tuttavia, nel 2016 la domanda è stata respinta per mancanza dell’appoggio della maggioranza da parte di tutte le associazioni e i templi Sikh situati in Italia». «Di conseguenza – prosegue il presidente –, per questo secondo tentativo i nostri legali ci hanno consigliato di creare una federazione tra tutte le associazioni Sikh per mostrare al governo che siamo uniti, sicuri e solidali. La federazione avrebbe il solo scopo di negoziare con le istituzioni per conto di noi tutti per ottenere il riconoscimento giuridico della nostra religione. Ci rappresenterebbe tutti in egual misura, ma al tempo stesso ognuno di noi manterrebbe la propria identità, indipendenza organizzativa e autonomia finanziaria. Tramite avvocati, funzionari e intermediari, l’associazione sta finalizzando la nuova richiesta, che verrà presentata al governo nei prossimi mesi». «Tutta la comunità Sikh sente il bisogno di avere il riconoscimento giuridico della propria religione» sostiene Singh.
L’istruttoria avviene presso il Ministero dell’interno. In caso di parere favorevole, gli enti religiosi aventi finalità di culto, educazione e beneficenza ottengono il riconoscimento giuridico dallo stato italiano. Essendo quindi civilmente riconosciuti, devono avere organi ufficiali di rappresentanza e norme statutarie di funzionamento. Tutto questo garantisce la trasparenza delle loro attività e la tutela dei loro rapporti giuridici con gli altri enti. Singh guarda avanti: «Il riconoscimento giuridico sarà un processo lungo che dovrà impegnare tutta la nostra comunità, ma sarebbe un passo necessario per poi eventualmente stipulare un’intesa con lo stato italiano».
Un’intesa riconosciuta, dopo la revisione del Concordato nel 1984, a 13 confessioni religiose non cattoliche. Si tratta di un’istanza amministrativa in capo al Presidente del Consiglio. Se approvata, viene poi trasmessa al parlamento dove deve essere votata per diventare legge ordinaria.
LA COMUNITÀ
La comunità Sikh proveniente dal Punjab (India) è sparsa in tutta Italia, incluso la bassa reggiana, dove i Sikh sono ben radicati da 40 anni, trovando impiego soprattutto nell’agricoltura. Risale al 2000 l’inaugurazione del tempio a Novellara, in cui si stanno ultimando i lavori di ampliamento che ne raddoppierà la superficie. I Sikh si sono ben integrati nel tessuto sociale ed economico reggiano, e nel corso degli anni hanno fatto ingenti donazioni a enti (Croce rossa, protezione civile) e istituzioni (Ausl, case di riposo) presenti sul territorio. I giovani, spesso nati in Italia e con cittadinanza italiana, istruiti e con carriere diversificate rispetto a quelle dei padri, rimangono comunque molto attaccati alle tradizioni religiose Sikh. «Spetta a loro portare avanti l’impegno della precedente generazione» conclude Singh. —
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