Gazzetta di Reggio

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La zona grigia 

Da vittime a spietati aguzzini Faro acceso sui colletti bianchi

E.L.T.
Da vittime a spietati aguzzini Faro acceso sui colletti bianchi

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REGGIO EMILIA. Alessandro Sicuri aveva un cliente scomodo, Peppe Sarcone, ma invece che lasciarlo al suo destino lo ha aiutato a intestare in modo fittizio alcune proprietà a dei prestanome, per sottrarre il suo patrimonio ai sequestri dell’antimafia. Il commercialista iscritto all’ordine di Parma, 48 anni e una carriera davanti, è stato però indagato e colpito ieri dalla misura cautelare, che gli impedisce per ora di fare il suo lavoro, per aver agevolato Sarcone nell’occultamento del suo patrimonio – accumulato per gli investigatori tramite l’attività criminale della famiglia – e quindi l’aggravante mafiosa che pesa come un macigno.

La vicenda che ha fatto certamente più scalpore è però quella dei coniugi che hanno preso ad esempio la consorteria mafiosa emiliana per impadronirsi di eredità – contemplando anche l’omicidio – o recuperando soldi di illeciti tramite violente estorsioni. Si tratta di Alberto Alboresi, soprannominato “il gigante”, 47 anni, e della moglie Genoveffa Colucciello, 55 anni, detta “la bambina”, direttrice di diversi istituti bancari modenesi. Una coppia emiliana, insospettabile ma definita “inquietante” dalla procura antimafia di Bologna, che proprio sui colletti bianchi ha acceso un ulteriore faro. Da vittime in passato, infatti, i colletti bianchi sono diventati spesso dei sodali o “clienti” del clan, ai quali si rivolgono per stabilire affari in comune. Gli eventuali bottini che i coniugi volevano intascare, ad esempio, erano poi da suddividere con gli ’ndranghetisti attivati tramite Salvatore Muto e sotto l’occhio del mediatore Peppe Sarcone. Non si tratta quindi di clan e sodali che vivono di sole fatture false, bensì di un sistema criminale in grado di cambiare i vertici in caso di arresti dei capi, che contempla la violenza su imbeccata anche della zona grigia emiliana, decisa ad appoggiarsi alla componente più spietata radicatasi in Emilia invece che collaborare per estirparla una volta per tutte.

I colletti bianchi restano importanti per le cosche, quella emiliana e reggiana in primis, anche perché sono il collettore del sistema economico per la falsa fatturazione.

Sistema, rivelano gli investigatori nell’indagine “Perseverance”, utilizzata ad esempio da Muto per mantenere i famigliari finiti in galera. —

E.L.T.

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