«Il paese perde un testimone appassionato e competente»
Il cordoglio del sindaco Giberti e di tutta la comunità per la morte a 83 anni di Adriano Corradini, a capo della Pro loco per quasi cinquant’anni
ALBINEA. «Esprimo, a nome della comunità, dell’amministrazione e di tutti i gruppi consiliari, profondo cordoglio per una perdita che lascia Albinea priva di un testimone appassionato, competente e innamorato della storia del territorio». Con queste parole il sindaco Nico Giberti unisce al dolore il ricordo e l’omaggio ad Adriano Corradini, presidente della Pro loco da quasi mezzo secolo, morto domenica pomeriggio all’età di 83 anni.
Il funerale, organizzato dall’onoranza Reverberi, si terrà nel rispetto delle limitazioni dovute alle nuove ulteriori restrizioni anti Covid. Saranno presenti i gonfaloni della Pro loco e del Comune. «Ci mancheranno – prosegue Giberti – la sua intraprendenza, la sua capacità organizzativa e il suo spirito collaborativo. Ci stringiamo alla famiglia in questo momento di grande dolore». Corradini lascia la moglie Tina e il figlio Filippo.
i ricordI
In queste ore, sono tanti i messaggi di cordoglio. «Ci vorrebbero pagine intere e uno spesso album fotografico per ricordare il suo contributo nel tessere con passione la storia del nostro paese – scrive la parlamentare ed ex sindaco di Albinea Antonella Incerti – È stato un vero testimone, attento e discreto nello stesso tempo, della nostra storia. Ci univa la volontà e la passione di rendere Albinea viva, accogliente, bella e la grande, reciproca stima. Grazie Adriano per tutto questo». C’è grande commozione nella stessa Pro loco, che è stata di fatto la sua casa. Nel messaggio alla famiglia, la stessa scrive: «A lui, uomo d’esempio e orgoglio della nostra comunità, dedichiamo il nostro commosso pensiero con sincera gratitudine».
CHI ERA
Attivo organizzatore di eventi, eccellente ricercatore di storia locale, uomo di grande cultura, scrittore e artista. Tutto questo era Adriano Corradini. La sua vita era legata a doppio filo con quella del territorio in cui era nato e abitava. Prima come reggente, dal 1970 al 1972, e poi presidente per 49 anni dell’attivissima Pro Loco albinetana (una tra le più antiche d’Italia). Per sua iniziativa nacque la Sagra del Lambrusco e fu portata avanti con grande successo la festa dei ciccioli Balsamici.
Tra i tanti volti noti che portò ad Albinea, ci furono una giovanissima Mina, che nel 1960 cantò per una raccolta fondi in favore della Croce Rossa, e l’allora ministro della Difesa Sergio Mattarella, oggi Presidente della Repubblica.
Corradini fu un uomo poliedrico, che spaziava dalla valorizzazione del territorio, al recupero della sua storia, alla passione per l’arte e la ricerca. Pubblicò diversi libri editi dalla Proloco di Albinea. Raccontò il notevole patrimonio architettonico e paesaggistico delle colline albinetane, senza dimenticare mai quello artistico presente nelle varie chiese del territorio. Era anche attivissimo socio del Lions Club di Albinea e, sin dagli inizi, della Società reggiana di archeologia e del Gruppo archeologico albinetano. Collaborava con la biblioteca “Pablo Neruda”.
Il 27 maggio del 2018, per i suoi 80 anni, Corradini aveva presentato, in una sala civica gremita, il suo ultimo libro dal titolo “Una vita tra arte e storia”. Nel volume è contenuta la storia artistica e culturale della sua vita, che si intreccia con quella del Comune, in cui si ricorda, tra le altre cose, la creazione, nella sede del Cea di Borzano, di un allestimento didattico che raduna tutti i reperti romani rintracciati sul territorio e una serie di antiche ceramiche restaurate che sono state rinvenute nel castello di Borzano. L’anno dopo, durante l’inaugurazione della Sagra del Lambrusco, ricevette dall’Unione delle pro loco d’Italia, un riconoscimento per gli 80 anni dell’associazione che dirigeva.
LE PASSIONI
Appartenente a una delle più antiche famiglie albinetane, Corradini, frequentò la scuola d’Arte “Gaetano Chierici” di Reggio e si è diplomò all’istituto “Adolfo Venturi” di Modena nel 1958. Dopo il servizio militare a Orvieto, per alcuni anni ha alternato la sua attività di grafico pubblicitario all’insegnamento del disegno nelle scuole medie di Reggio, Albinea e Borzano. Nel 1968 la passione per la serigrafia lo portò ad avviare con l’amico, Giancarlo Caraffi, un’attività artigianale di stampa artistica che lo mise in contatto con maggiori maestri italiani: Sassu, Guttuso, Borra, Treccani, Tamburi, insieme a quasi tutti i più noti reggiani contemporanei, da Tamagnini a Incerti, Leonardi, Cavicchioni, per non parlare del coetaneo Nani Tedeschi, col quale strinse una stretta e amichevole collaborazione che in circa 20 anni lo portò a produrre in serigrafia un centinaio di opere. Si era cimentato anche nella scultura. Suo è il busto dell’Ariosto a Canossa e il monumento di Botteghe di Albinea dedicato al fatto d’arme di Villa Rossi. —
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