Il Primo Maggio va in streaming e lancia la lotta contro il precariato
REGGIO EMILIA. Sarà il secondo Primo Maggio, quello che ci apprestiamo a festeggiare sabato, che non si potrà celebrare in piazza. Sfilando per le vie del centro, come è tradizione, ascoltando le voci dei lavoratori da un palco e aspettando un concerto all’aperto.
«Nonostante ciò – sottolineano le tre confederazioni reggiane, ovvero Cgil, Cisl e Uil– in questo lungo periodo di limitazioni abbiamo imparato nuove forme di condivisione, ed è per questo che diventa possibile celebrare il Primo Maggio, sempre più importante per il contenuto valoriale che continua a portare con sé, dando spazio e corpo ad una “Festa” anche in tempi di pandemia e distanziamento fisico».
Cgil Cisl Uil provinciali hanno infatti organizzato e promosso, con la collaborazione di Arci e Telereggio, un evento in streaming che entrerà nelle case dei reggiani in diretta televisiva dal Circolo Arci il Tunnel di via del Chionso, ma anche attraverso i canali social delle tre organizzazioni, dalle 11 alle 12.30. “Il lavoro va in scena”, questo il titolo con il quale si è voluto declinare a livello locale la Festa dei Lavoratori 2021. Un’ora e mezza in cui, insieme ai due segretari generali confederali di Cgil e Cisl, Cristian Sesena e William Ballotta e al segretario confederale Uil, Ferdinando Guidetti, i lavoratori saranno, simbolicamente e realmente, al centro della scena. Tutto il mondo del lavoro, ma con un’attenzione e particolare verso i lavoratori precari, i rider, quelli del mondo della cultura e dello spettacolo che solo in questi ultimi giorni hanno intravisto la possibilità di tornare su un palco in presenza. A condurre in questo viaggio ci sarà l’attore ed autore teatrale Carlo Albè con il suo ultimo lavoro: “Stabile precariato 2021”.
La musica non potrà mancare e l’evento sarà inframmezzato dalle incursioni musicali del Reverberi/Bellelli/Medici Trio, che rivisiterà alcuni brani legati alla Resistenza e proporrà brani italiani, internazionali con qualche passaggio dalla musica tradizionale ebraica, il klezmer e del Yatra Project di Jamal Ouassini che ci condurrà in un viaggio sonoro dall’India al bacino del Mediterraneo. «Non abbiamo voluto rinunciare ad esserci. Anche se in una forma inedita a livello locale, abbiamo sentito l’esigenza di tenere stretto un filo con la città e con i lavoratori – spiegano Sesena, Ballotta e Guidetti – Il lavoro cura l’Italia è lo slogan che quest’anno unirà il nostro Paese da nord a sud, e tante sono le categorie di lavoratori che dall’inizio dell’emergenza hanno “curato” il Paese, dimostrandosi colonne a tenuta del sistema. Lavoratori che non ci stancheremo mai di ringraziare e di sostenere nelle loro rivendicazioni». —
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