Gazzetta di Reggio

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«Pianello-Giarola, un’opera che deve essere rilanciata»

I sindaci Elio Ivo Sassi, Antonio Manari ed Enrico Bini a Pianello
I sindaci Elio Ivo Sassi, Antonio Manari ed Enrico Bini a Pianello

Villa Minozzo, l’appello dei sindaci Sassi, Manari e Bini: «Riprendiamo in mano i vecchi progetti. Questo collegamento sarebbe utile al distretto ceramico e al turismo montano»

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VILLA MIONOZZO. I sindaci di Castelnovo Monti, Villa Minozzo e Ventasso chiedono di completare la Pianello-Giarola, prolungamento della Gatta-Pianello che avvicinerebbe il Crinale a un comparto lavorativo molto importante nella valle del Secchia. Gli ultimi dibattiti sul tema risalgono a poco dopo che fu completata la Gatta-Pianello e venne appurata la sua utilità e fruizione ampia sia in ambito lavorativo che in ambito turistico: proseguire una strada di fondovalle, ritenuta a basso impatto ambientale, rispettosa dell’habitat delicato e di valore dell’alta val Secchia, dal Pianello fino a Giarola di Ligonchio.

Per questo intervento esistono sia un progetto di massima redatto dalla Provincia, quando era presidente Roberto Ruini, sia uno che risale agli anni ’80 del Comune di Villa Minozzo. «Oggi chiediamo di riprendere in mano quei progetti, e alla luce delle nuove conoscenze che abbiamo compiere un deciso passo avanti verso quest’opera. La Pianello-Giarola può essere un’infrastruttura leggera, ma di importanza strategica, e abbiamo più strumenti ed esperienza rispetto a 15 anni fa per realizzare una strada che sia ben integrata nell’ambiente e non lo danneggi, comportando invece consistenti benefici sia per la tenuta socio economica di un’ampia parte del crinale che per il turismo in Appennino».

Lo dicono i sindaci dei territori interessati: Enrico Bini di Castelnovo Monti, Elio Ivo Sassi di Villa Minozzo, e Antonio Manari di Ventasso, che per rilanciare la proposta della Pianello-Giarola si sono dati appuntamento proprio al Pianello, lungo il ponte sul Secchia. «Stiamo parlando di un progetto – affermano – che era in campo già 40 anni fa, e che non richiederebbe grandi sconvolgimenti e modifiche al territorio. Oggi siamo di fronte a condizioni socio economiche mutate e che richiedono risposte forti: la montagna potrà avere le risorse necessarie, anche in vista delle nuove azioni previste nella Strategia aree interne, appena rifinanziata dal Ministro per la coesione territoriale, che punterà anche su miglioramenti della viabilità. Inoltre, potranno confluire anche fondi legati al Recovery plan nazionale. Questa strada rappresenterebbe un collegamento veloce tra una parte del Crinale e l’area artigianale di Fora di Cavola, ma anche con il distretto ceramico. Parliamo di avvicinare un polo produttivo di grande importanza a zone montane dove ancora resistono borghi popolati, nella valle dell’Ozola, la Val Lucola, il ligonchiese e altri, le cui famiglie sono legate al loro territorio, e la cui permanenza ha un valore altissimo».

Proseguono i tre amministratori: «Rispetto anche solo a 15 anni fa, ovvero all’ultimo periodo in cui si discusse seriamente dell’opera, abbiamo alle spalle maggiore esperienza, il caso-scuola della Gatta-Pianello, che non ha portato danni all’ambiente che attraversa e ci fornisce anche indicazioni sulle modalità costruttive per far sì che sia realizzata una strada sostenibile dal punto di vista ambientale, e dotata delle necessarie difese spondali per non essere erosa dal fiume. Inoltre, in questi anni sono ovviamente migliorate anche le tecniche progettuali e costruttive: riteniamo che sia davvero il momento giusto per concretizzare l’opera».

«In questo momento assistiamo a un rinato interesse per vivere in montagna, anche grazie a progetti importanti come appunto la Strategia aree interne, l’ampliamento della copertura internet a banda larga, e forme di sostegno come il bando della Regione per le giovani coppie che acquistano la prima casa in Appennino. Ma le infrastrutture viarie – concludono i tre primi cittadini – mantengono un ruolo strategico fondamentale per accompagnare queste nuove prospettive di sviluppo del territorio».