L’ultimo saluto a “Spartacus” il gigante buono dell’edilizia
I funerali di Giuseppe Cantone si sono svolti ieri. Il figlio Alessandro: «La sua cifra era l’onestà, in una casa trovò 130 milioni e li portò ai carabinieri»
CADELBOSCO SOPRA. Si sono svolti ieri pomeriggio nella chiesa della Beata Vergine Maria Addolorata i funerali di Giuseppe Cantone, 70 anni conosciuto da tutti come “Spartacus”. Si è spento, giovedì scorso, al Core, dov’era ricoverato per l’aggravarsi della sua malattia contro la quale ha lottato con coraggio e determinazione.
Originario di Casal di Principe (Caserta) è stato per diversi anni coordinatore all’Unieco, prima della crisi aziendale. «Era venuto al nord nel periodo in cui i meriodinali non erano ben visti e ai quali non volevano neppure affittare le case – ricorda il figlio Alessandro – Eppure, è sempre stata una persona dall’alto valore morale, ma soprattutto onesta. Nel ristrutturare una casa, a Parma, aveva trovato 130 milioni tra denaro, libretti di risparmio al portatore e una scatola contenente oggetti in oro e monete d’argento, che poi ha portato ai carabinieri. Nel tempo mio padre si è fatto ben volere da tutti. Per tante persone che lavoravano nell’edilizia è stato una sorta di “mentore”, tanto da guadagnarsi l’appellativo di “gigante buono”. Mi ha portato, per anni a vedere le corse in bicicletta. Era uno sportivo, praticava il karate ma solo per difesa. Era pure un grande appassionato di Totò. Quando aveva l’occasione non perdeva mai un suo film».
Giuseppe Cantone era anche uno spirito libero, spesso in controtendenza rispetto alle mode dell’epoca. «Mio padre – continua Alessandro – era un uomo dalla mentalità aperta ma con la sua personalità». Dietro la foto del ricordino i familiari hanno scritto: “Pont pont, zitt’ zitt’ te ne sei andato. L’urdma pernacchia a sta vita fetent. Forza e onore lo hanno distinto, e un cuore grande lo facevano unico. Buon viaggio Spartacus”. Cantone ha lasciato nel dolore la moglie Francesca, i figli Alessandro, Antonio, Marco con Graziella e Saverio con Jessica, la sorella Rosetta, il fratello Vincenzo con Maria e Raffaele con Giuseppina oltre ai tanti nipoti, pronipoti e parenti tutti. La famiglia ha chiesto di devolvere eventuali offerte al reparto oncologico del CoRe. —
M.P.
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