Il “Conte Ugolino” di Antonio Gualdi è di nuovo in Comune
Guastalla, l’opera ottocentesca del pittore locale era stata prestata ai Musei San Domenico di Forlì per la mostra su Dante
GUASTALLA. È rientrato a Guastalla, dopo essere stato dato in prestito alla mostra di Forlì “Dante. La visione dell’arte”, il grande quadro “Il Conte Ugolino nella torre della fame” di Antonio Gualdi. Si è trattato di una mostra di grande successo, con oltre 40 mila visitatori, allestita ai Musei San Domenico, dedicata al sommo poeta Dante Alighieri a settecento anni dalla morte. L’opera di Antonio Gualdi, datata 1838, è stata esposta assieme a duecento capolavori dall’Italia e dall’estero per esplorare il rapporto tra l’arte, la figura e l’opera di Dante.
Il quadro, che è stato particolarmente apprezzato, va a completare, unitamente alla “Storia dei sette fratelli Cervi” di Arnaldo Bartoli e della pianta di Guastalla del Seicento, l’arredo iconografico della sala consiliare di Guastalla. Mentre l’originale è stato ricollocato in municipio, una copia del quadro del Gualdi è stata ora trasferita nella sala del camino di palazzo ducale, consentendo una presentazione artistica più completa del pittore guastallese che fu parcolarmente attivo a Milano.
[[atex:gelocal:gazzetta-di-reggio:site:1.40532547:gele.Finegil.Image2014v1:https://www.gazzettadireggio.it/image/contentid/policy:1.40532547:1654774664/image/image.jpg?f=detail_558&h=720&w=1280&$p$f$h$w=d5eb06a]]
La mostra “Dante. La visione dell’arte” ha inteso restituire una rilettura della figura di Dante e della sua opera attraverso le immagini che lo hanno reso celebre in tutto il mondo, in un arco temporale che va dal Duecento al Novecento.L’obiettivo era di presentare le molteplici traduzioni figurative della potenza visionaria del poeta, con una particolare attenzione alle analogie tra le sue vivide parole e circa 300 opere d’arte con cui gli artisti ne hanno dato interpretazione nei secoli: Giotto, Beato Angelico, Michelangelo, Tintoretto, fino ad arrivare a Sartorio, Previati, Casorati e altri maestri del secolo scorso.
La mostra ha avuto un carattere internazionale, con l’esposizione di opere provenienti dalle più importanti collezioni del mondo: dall’Ermitage di San Pietroburgo alla Walker Art Gallery di Liverpool, dalla National Gallery di Sofia alla Staatliche Kunstsammlungen di Dresda, dal Museum of Art di Toledo ai Musée des Beaux-Art di Nancy, di Tours, di Anger. Oltre naturalmente alle Gallerie degli Uffizi, che hanno messo a disposizione della mostra circa cinquanta capolavori tra dipinti, sculture e disegni.