«Costretti a lottare contro gli incendi con mezzi obsoleti»
Appello del sindacato di rappresentanza dei vigili del fuoco: «Veicoli vecchi di decenni, spesso si fermano in panne»
REGGIO EMILIA. I vigili del fuoco non s’accontentano di elogi e medaglie per avere combattuto fino allo sfinimento contro gli incendi boschivi che nel 2021 hanno divorato, in Italia, una superficie quadrupla rispetto a quella incenerita mediamente ogni anno dal 2008 al 2020.
Chiedono nuove assunzioni, più automezzi e, soprattutto, il pieno riconoscimento della loro insostituibile funzione. Delle loro richieste si fa portavoce Alessandro Monari, coordinatore regionale della categoria nell’ambito del sindacato Funzione pubblica della Cgil. Il nostro Paese è superato quest’anno solo dalla Grecia nella classifica europea degli incendi, che, favoriti dai 45 gradi di un caldo torrido, hanno colpito soprattutto la Puglia, la Calabria e la Sicilia.
La nostra regione è stata interessata marginalmente, ma i vigili del fuoco dell’Emilia-Romagna sono stati obbligati a sistematiche trasferte nel Meridione senza disporre degli uomini, delle macchine e del supporto logistico di cui avrebbero avuto bisogno. «I mezzi per la lotta agli incendi boschivi – denuncia Monari – sono vecchi di decenni e hanno percorso centinaia di migliaia di chilometri ma vengono spostati dalla parte opposta del Paese restando spesso in panne a metà strada. La mobilitazione del personale avviene sempre con regole diverse e improvvisate di volta in volta. Al personale arrivato sul posto dopo circa 19 ore di viaggio non viene garantita la mensa di servizio ma viene elargito un buono pasto. Questo non è accettabile. Chiediamo, con forza, che al personale impegnato nelle operazioni vengano riconosciute condizioni di lavoro dignitose e rispettose. La mensa, l’orario di lavoro, i riposi al rientro e il reintegro del personale devono essere quelli previsti dal contratto e dal buon senso».
I vigili del fuoco chiedono che le squadre boschive siano rinforzate fino al 29 Agosto, che gli organici siano implementati attraverso la graduatoria del concorso pubblico e che il parco degli automezzi venga completamente rinnovato. Inoltre propongono una nuova legge che, superando le competenze regionali, attribuisca al Corpo un ruolo centrale di coordinamento per ovviare alle differenze nell’efficienza del servizio fra le regioni più o meno virtuose.
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