Gazzetta di Reggio

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Accusato di aver ucciso la moglie 14 anni fa viene arrestato in un albergo di Reggio

Ambra Prati
Accusato di aver ucciso la moglie 14 anni fa viene arrestato in un albergo di Reggio

I carabinieri individuano e catturano un 40enne di origini brasiliane su cui pendeva un mandato di cattura internazionale

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Ambra Prati

REGGIO EMILIA. È stato scovato in un hotel di Reggio Emilia l’uomo accusato di aver ucciso e affogato la moglie in un fiume, quattordici anni fa, per intascarsi il premio dell’assicurazione sulla vita della consorte, del valore di circa 130mila euro (una cifra ingente all’epoca, soprattutto nel suo Paese d’origine).

Il colpo di scena su un femminicidio brasiliano, commesso nel 2007, ha avuto il suo epilogo nella nostra città, dove Marcio Da Silva Rocha, nato a Cruzeiro do Sul (nella regione di Belo Horizonte) 40 anni fa, destinatario di un mandato di cattura internazionale per omicidio, è stato rintracciato e arrestato dai carabinieri della Sezione Radiomobile. L’uomo si trovava qui in vacanza: è stato localizzato in un albergo cittadino dove soggiornava con la nuova compagna brasiliana e i due figli. Il delitto si è consumato nell’agosto del 2007. Secondo la ricostruzione delle autorità brasiliane il marito si sarebbe recato con la moglie nel fiume Igarape Preto e, in un momento di intimità, l’avrebbe soffocata affogandola nell’acqua, che aveva poi restituito il corpo.

Un delitto efferato: del resto in Brasile, secondo dati risalenti al 2019, i femminicidi hanno la frequenza impressionante di tre al giorno. Con la differenza che in questo caso l’omicidio è stato caratterizzato da un’indagine tortuosa: gli inquirenti brasiliani hanno impiegato anni per arrivare all’incriminazione, tanto che solo il 5 settembre 2017 – un decennio dopo il fatto di sangue – l’uomo è stato ufficialmente accusato.

Movente il denaro: il 40enne era stato trovato in possesso di 190mila real e secondo l’accusa intendeva ritirare la polizza della moglie di 800mila real. Da Silva Rocha, subodorando che il cerchio si stava stringendo intorno a lui, era già fuggito dall’America Latina: destinazione Germania, dove ha ottenuto un permesso di soggiorno fin dall’aprile 2015, la residenza a Herzogenrath (Colonia) e in seguito pure la cittadinanza tedesca.

A questo punto, assicurare alla giustizia il responsabile si è rivelata un’impresa in salita a causa delle tempistiche del mandato di cattura internazionale. Dopo tanti anni, nessuno avrebbe immaginato che il fuggitivo sarebbe stato individuato a Reggio Emilia: è bastata la semplice registrazione in hotel, e il controllo incrociato dell’Arma, per scoprire che quel turista era in realtà un uxoricida. La verifica in banca dati ha fatto emergere la pendenza del provvedimento a suo carico, perciò i militari lo hanno prelevato e condotto in caserma. Negli uffici di corso Cairoli i carabinieri – per il tramite del Dipartimento della pubblica sicurezza, della Direzione centrale della polizia criminale, del Servizio di cooperazione internazionale e della quinta divisione S.I.Re.N.E. – hanno ricevuto il mandato ed eseguito l’arresto provvisorio del 40enne, che è stato portato in carcere.

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