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A Guastalla nuovo reparto di Internistica 17 posti ad Alta Intensità Medica

A Guastalla nuovo reparto di Internistica 17 posti ad Alta Intensità Medica

Investimento da 1,26 milioni di euro finanziato dal Decreto Rilancio 2020 Marchesi (Ausl): «Arricchisce l’offerta, qui il secondo ospedale della provincia»

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GUASTALLA. Un anno di lavoro e un investimento di circa 1,26 milioni di euro. È stato inaugurato, ieri mattina, il nuovo settore ad Alta Intensità Medica di una delle tre aree dell’Unità Internistica Multi Disciplinare (UIMD) del locale ospedale civile, diretta dal dottor Fabrizio Boni. La nuova area può contare su 15/17 posti letto, dei complessivi 60 del reparto, suddivisi in due settori: il primo con 9 letti per pazienti che necessitano di alta intensità assistenziale (4 stanze doppie, 1 singola), il secondo con 6/8 letti da utilizzare in modalità flessibile: alta intensità (8 posti letto) oppure terapia intensiva (6 posti letto).

«L’attivazione della nuova Medicina di Alta Intensità – ha detto Cristina Marchesi, direttore generale dell’Ausl – arricchisce l’offerta dell’ospedale di Guastalla, seconda struttura della provincia dopo il Santa Maria Nuova di Reggio Emilia. Il nosocomio guastallese ha dato un contributo estremamente importante all’assistenza ai pazienti positivi sin dalla prima ondata della pandemia e anche per questo e per la flessibilità organizzativa dimostrata va il mio sincero ringraziamento a tutti gli operatori».

L’intervento rientra tra i finanziamenti ad hoc previsti dal Decreto Rilancio del 2020 e segue le “Linee di indirizzo organizzative per il potenziamento della rete ospedaliera per emergenza Covid-19.

Dall’inizio della pandemia l’Unità Multi Disciplinare è stata profondamente coinvolta nella riorganizzazione e nell’assistenza ai pazienti Covid e non. Un processo che ha visto nel tempo modifiche nella dotazione complessiva, arrivando nel marzo 2020, nel pieno della prima ondata di contagi, ad un totale di 200 letti. Sono stati migliorati gli aspetti alberghieri e di comfort della degenza e, soprattutto, la dotazione tecnologica dal punto di vista impiantistico e biomedicale, quest’ultima ha assorbito circa un terzo delle risorse. Insieme all’adeguamento ed efficientamento degli impianti idrico, sanitario, di illuminazione e di gas medicali, sono state create le condizioni per ospitare letti di terapia semintensiva: sono state riqualificate due stanze di degenza secondo i criteri della terapia intensiva per poter ospitare complessivamente 6 posti letto di terapia semi-intensiva, dotati di travi testa-letto pensili per la distribuzione dei gas medicinali e delle alimentazioni elettriche delle apparecchiature, di letti specifici per aree di terapia intensiva e di un sistema di monitoraggio centralizzato dei parametri vitali. L’intero reparto è stato dotato di un sistema di monitoraggio telemetrico dei parametri vitali e di monitoraggio visivo dei pazienti in remoto con telecamere (dalla guardiola) e di moderni sistemi di sollevamento per l’ausilio alle movimentazioni dei degenti, di sistemi per infusione dei farmaci e di un nuovo ecografo, oltre che attrezzature di base quali defibrillatore e carrello per emergenze. È stato inoltre modificato e implementato l’impianto di climatizzazione nelle stanze di terapia semintensiva e potenziato l’impianto aeraulico, per rendere l’intero settore adatto al ricovero di pazienti affetti da Covid-19 (o da altre infezioni epidemiche), come prevedono le indicazioni dell’OMS.

L’impianto consente di regolare, in ogni singola stanza e in modalità indipendente, le pressioni presenti, in modo da assicurare una barriera fisica alla diffusione aerea delle infezioni, tra cui anche il Covid19, garantendo così l’isolamento dei pazienti ricoverati.

M.P.

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