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Il referendum cannabis. Reggio replica al comitato: «Non siamo inadempienti»

Il referendum cannabis. Reggio replica al comitato: «Non siamo inadempienti»

L’assessore De Franco: «Abbiamo ottemperato alla richieste in tempo utile». Il sindaco di Scandiano: «Polverone senza logica, abbiamo subito risposto»

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REGGIO EMILIA. Reggio Emilia e Scandiano replicano ai promotori del referendum sulla cannabis legale che li hanno inseriti nella lista dei Comuni inadempienti (insieme a Casalgrande, Castellarano, Vezzano, Casina e Toano).

I comitati hanno raccolto in Italia più di mezzo milione di firme digitali (tramite Spid), che però devono essere “accoppiate” con i certificati elettorali per poter essere validate. Le amministrazioni locali devono dunque consegnare questi certificati elettorali al comitato promotore.

«Nel pomeriggio è stata completata la procedura di certificazione delle firme raccolte tramite Spid dal comitato referendario sulla cannabis, arrivate nei giorni scorsi tramite 150 Pec - ha spiegato l’assessore reggiano Franco De Franco - Ogni Pec conteneva un numero variabile di firme, fino a 20 per ogni mail, e la novità del tipo di procedura unita alla fretta nel dover ottemperare alla richiesta in pochi giorni entro il 30 settembre, ha obbligato l’ufficio elettorale a rivedere l'organizzazione del proprio lavoro. L’ufficio elettorale che normalmente occupa 2 dipendenti, ha visto l'impegno di 8 persone e ore di straordinario. Grazie all’ottimo lavoro degli uffici siamo riusciti dunque a ottemperare alla richiesta in tempi utili per la raccolta firme, ma invitiamo il Ministero degli Interni e il Parlamento a rivedere la normativa che ha messo in difficoltà molti comuni nelle ultime ore».

Scandiano invece nega qualsiasi ritardo. Il sindaco Matteo Nasciuti, con un post su Facebook, ha parlato di «un polverone senza alcuna logica» che ha fatto finire il Comune nella “lista dei cattivi” per alcune ore. «Il Comune ha però fornito nel giro di poche ore i certificati».

Il sindaco ha poi allegato uno screenshot «che testimonia come le richieste siano state inviate nella mattinata del 22 settembre scorso e le risposte del Comune siano state inviate via Pec nella tarda mattina stessa. Nel giro di poche ore, insomma».

Il primo cittadino, riferendosi alla circolazione della notizia infondata ed alcuni commenti arrivati all’ente locale, stigmatizza «la superficialità e la cattiveria con la quale si mettono all’indice molte amministrazioni comunali che fanno il loro lavoro e lo fanno bene. Tengo a dire questo perché voglio anzitutto ringraziare i dipendenti del Comune di Scandiano per come svolgono il lavoro ogni giorno, pur tra mille difficoltà e una burocrazia a volte eccessiva. A prescindere da quale sia il tema del contendere, a prescindere dalle convinzioni di ognuno di noi, a prescindere dalle tematiche trattate e dalle nostre idee... qui il diritto dei cittadini a esprimersi sarà sempre tutelato».

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