I Sikh in festa per il loro tempio: ci sono anche Prodi e la Bonetti
Ieri è iniziata la due giorni dedicata alla popolosa comunità di immigrati. In centinaia al pranzo comunitario e in visita ai nuovi spazi del santuario
NOVELLARA. Prima giornata, ieri, della manifestazione “India e sikhismo” con il pranzo comunitario presso il tempio Sikh con piatti tipici della tradizione indiana e l’inaugurazione nella rocca gonzaghesca della mostra fotografica di Silvia Perucchetti, su progetto di Olga Guerra, intitolata “Cosmo botanico. Cronache di paesaggio multietnico a Novellara”.
Il programma prosegue oggi, alle ore 10, con la presentazione del libro “Novellara: emigrazioni e immigrazioni fra le costanti nella storia dell’umanità”, libro postumo di Vittorio Ariosi, giornalista della Gazzetta.
Alla presentazione interverranno Romano Prodi, ex Presidente del consiglio che ha scritto la prefazione del libro, ed Elena Bonetti, ministro per le Pari opportunità e la famiglia. Successivamente ci sarà l’intitolazione ad Ariosi del Museo della civiltà contadina, nel piano sotterraneo della rocca gonzaghesca, prossimo alla riapertura dopo anni di restauri.
Alle 11,30 le autorità si sposteranno, poi, al tempio Sikh Gurdwara in via Bandini, che festeggerà il ventennale della sua apertura, inaugurando anche l’ampliamento che ne ha raddoppiato gli spazi. Saranno presenti il ministro Bonetti e Prodi, assieme a migliaia di fedeli che parteciperanno alle celebrazioni.
Alle 16 nella sala civica della rocca, infine, si terrà l’incontro “Da Novellara alla Valle del Chiampo (Vicenza), riflessioni sulle comunità Sikh”, a cura di Anna Annicchiarico, antropologa dell’università Cà Foscari di Venezia.
Già ieri, in un clima di festa e spiritualità, centinaia di Sikh hanno potuto vedere i nuovi spazi, costruiti grazie alle offerte dei fedeli, destinati alla preghiera e al convitto comunitario. Tutto il tempio, nel suo complesso, adesso ha una pianta di circa 1500 metri quadrati e due piani. Al primo piano c’è la sala delle preghiere; i fedeli assistono alle cerimonie seduti a terra, scalzi e con il capo coperto, gli uomini a destra e le donne a sinistra, mentre due sacerdoti intonano le preghiere accompagnati da musica suonata con strumenti tradizionali dell’India.
Il piano terra è attrezzato per il convitto comunitario che accompagna ogni cerimonia, dove i fedeli condividono un pasto dopo la preghiera. Iqbal Singh, vicepresidente del tempio Sikh, ieri ha spiegato che «abbiamo ampliato il tempio perché col tempo era diventato troppo piccolo. Questo dimostra che i giovani rimangono molto attaccati alle tradizioni religiose Sikh. In tal senso c’è continuità con le vecchie generazioni. Il tempio nella cultura Sikh non è solo il luogo dove pregare, ma anche un presidio sociale dove si ritrova la comunità».
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