Per la prima volta avvistata nell’Oasi Wwf di Reggio Emilia una cicogna nera
Bigi: «Esemplare giovane, arrivato durante la migrazione» Osservate altre specie protette come Pantana e Piro Piro
REGGIO EMILIA. Importante avvistamento nell’Oasi Wwf di Marmirolo: per la prima volta è stato visto un giovane individuo di cicogna nera
«L’esemplare, probabilmente, è arrivato durante un primo passo migratorio di cicogne che si sono spostate dal Piemonte o dal Parco del Delta del Po. Si tratta di un giovane in quanto la colorazione del becco e delle lunghe zampe non possedeva il caratteristico colore rosso, tipico degli individui adulti. Nero è invece il piumaggio sul dorso in contrasto con il ventre colorato di bianco» spiega Daniele Bigi, presidente di Wwf Emilia Centrale. La Cicogna Nera è un uccello di grandi dimensioni con una apertura alare che può raggiungere anche i 2 metri. Rarissima in Europa, è ancor più rara in Italia, in quanto è una specie prettamente migratrice, ma nidifica stabilmente soltanto da poco più di 15 anni. Poche le coppie censite, principalmente in Piemonte e forse anche in zone limitrofe al Parco del Delta del Po.
«La Cicogna Nera in Italia è classificata come specie “vulnerabile” dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (fa parte della lista rossa dell’IUCN) ed è particolarmente protetta. Purtroppo rimangono le minacce che possono esserle fatali: i grandi alberi sui quali nidifica e le zone umide che ama per cacciare si stanno rapidamente riducendo, a vantaggio di una antropizzazione degli ecosistemi che non gradisce affatto, al contrario della cugina Cicogna bianca» spiega Bigi.
Altre specie di notevole rilevanza avvistate in sosta all’oasi tra settembre e ottobre sono la Pantana (Tringa nebularia), il Piro Piro Culbianco (Tringa ochropus) e Piro Piro Piccolo (Actitis hypoleucos), tutte protette dalla Direttiva Uccelli e per tale motivo considerate specie di interesse comunitario.
«La presenza di questi ospiti a Marmirolo è stata apprezzata dai tanti visitatori che hanno frequentato l’oasi in questi weekend autunnali, ma soprattutto ha generato entusiasmo tra i volontari appassionati di fotografia naturalistica, che nell’ultimo anno hanno fondato un gruppo fotografico molto attivo, coordinato dalla naturalista Elisabetta Pinzello» conclude.
Elisa Pederzoli
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