Gazzetta di Reggio

Reggio

reggio emilia 

Per la prima volta avvistata nell’Oasi Wwf di Reggio Emilia una cicogna nera

Elisa Pederzoli
La cicogna nera fotograta all'Oasi Wwf di Reggio Emilia
La cicogna nera fotograta all'Oasi Wwf di Reggio Emilia

Bigi: «Esemplare giovane, arrivato durante la migrazione» Osservate altre specie protette come Pantana e Piro Piro 

29 ottobre 2021
2 MINUTI DI LETTURA





REGGIO EMILIA. Importante avvistamento nell’Oasi Wwf di Marmirolo: per la prima volta è stato visto un giovane individuo di cicogna nera

«L’esemplare, probabilmente, è arrivato durante un primo passo migratorio di cicogne che si sono spostate dal Piemonte o dal Parco del Delta del Po. Si tratta di un giovane in quanto la colorazione del becco e delle lunghe zampe non possedeva il caratteristico colore rosso, tipico degli individui adulti. Nero è invece il piumaggio sul dorso in contrasto con il ventre colorato di bianco» spiega Daniele Bigi, presidente di Wwf Emilia Centrale. La Cicogna Nera è un uccello di grandi dimensioni con una apertura alare che può raggiungere anche i 2 metri. Rarissima in Europa, è ancor più rara in Italia, in quanto è una specie prettamente migratrice, ma nidifica stabilmente soltanto da poco più di 15 anni. Poche le coppie censite, principalmente in Piemonte e forse anche in zone limitrofe al Parco del Delta del Po.

«La Cicogna Nera in Italia è classificata come specie “vulnerabile” dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (fa parte della lista rossa dell’IUCN) ed è particolarmente protetta. Purtroppo rimangono le minacce che possono esserle fatali: i grandi alberi sui quali nidifica e le zone umide che ama per cacciare si stanno rapidamente riducendo, a vantaggio di una antropizzazione degli ecosistemi che non gradisce affatto, al contrario della cugina Cicogna bianca» spiega Bigi.

Altre specie di notevole rilevanza avvistate in sosta all’oasi tra settembre e ottobre sono la Pantana (Tringa nebularia), il Piro Piro Culbianco (Tringa ochropus) e Piro Piro Piccolo (Actitis hypoleucos), tutte protette dalla Direttiva Uccelli e per tale motivo considerate specie di interesse comunitario.

«La presenza di questi ospiti a Marmirolo è stata apprezzata dai tanti visitatori che hanno frequentato l’oasi in questi weekend autunnali, ma soprattutto ha generato entusiasmo tra i volontari appassionati di fotografia naturalistica, che nell’ultimo anno hanno fondato un gruppo fotografico molto attivo, coordinato dalla naturalista Elisabetta Pinzello» conclude.

Elisa Pederzoli

© RIPRODUZIONE RISERVATA