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Si è spento Giovanni Chilloni ex primario di Rianimazione

Giovanni Chilloni
Giovanni Chilloni

Il medico aveva 80 anni: aveva lavorato al Santa Maria Nuova di Reggio Emilia e al Magati di Scandiano. Da bambino scampò al bombardamento che semidistrusse la villa di famiglia

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CAVRIAGO. Un uomo onesto che per professione ha combattuto tenacemente contro la malattia e la morte, ma che non ha mai smesso di amare la vita fino all’ultimo. Così era il dottor Giovanni Chilloni, ex primario di Anestesia e Rianimazione, spentosi nel pomeriggio di martedì nella sua abitazione in centro a Cavriago.

Avrebbe compiuto 81 anni il 20 dicembre. I funerali si sono svolti in forma privata venerdì, con la messa nella chiesa cavriaghese di San Terenziano; le ceneri saranno riposte nella tomba di famiglia nel Cimitero Monumentale di Reggio.

Amante dei viaggi e della natura, della fotografia e della vita di mare, uomo concreto dallo spirito libero, è stato un medico di grande competenza, con capacità incredibili di reggere la fatica psicofisica e lo stress connesso ad un lavoro di grandissima difficoltà sempre a contatto con il dolore e la malattia.

Lascia la moglie Riccarda Masetti, insegnante, i figli Antonio (con Cristiana) odontoiatra, e Francesca (con Luca), giornalista, ed i nipotini Giovanni, Jacopo e Riccardo.

Giovanni era nato a Reggio, figlio dei maestri Antonio e Rossana (è stata insegnante di Orietta Berti), in una famiglia che ha dato i natali anche al garibaldino Francesco e al primo sindaco di Cavriago, il socialista Antonio.

Da bambino per puro caso era riuscito a scampare al disastroso bombardamento di Cavriago, che tra l’altro aveva semidistrutto l’antica villa di famiglia. Si era diplomato al Liceo Scientifico “Lazzaro Spallanzani” di Reggio, per poi laurearsi nel 1965 presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università di Parma. Iniziò subito a lavorare presso il Policlinico, dove poi conseguì la specializzazione in Anestesia e Rianimazione, e tenne anche docenze nelle discipline legate ad una branca della medicina allora in rapidissima evoluzione tecnologica. Nel 1975 prese una seconda specialità in Odontoiatria.

Al Santa Maria Nuova di Reggio esisteva allora un gruppo di anestesisti che operava a servizio delle Chirurgie ed altri reparti, diretto dalla dottoressa Chiara Lacerenza. Nei primi anni ’70 venne avanti la necessità di strutturare e ampliare il reparto di Anestesia e Rianimazione, con l’Ateneo di Parma che su richiesta del presidente Franco Boiardi inviò a Reggio il professor Corrado Zecca con i due aiuti “anziani” Chilloni e Teresa Pulcheri, e sei anestesisti. Tempi pionieristici, con turni di guardia massacranti anche di tre notti consecutive, in cui l’èquipe lavorò senza sosta per impostare il lavoro in coordinamento con le sale operatorie, il pronto soccorso e tutti gli ospedali del territorio; dotare il reparto e la Terapia intensiva delle attrezzature tecnologiche indispensabili; formare gli infermieri… In questo contesto Chilloni ha insegnato in innumerevoli corsi di formazione per volontari delle Pubbliche assistente reggiane, in primis la Croce Verde, anche nel periodo in cui si è andato strutturando il 118.

Come volontario fu molto vicino anche a don Braglia della Collina, tra le prime strutture reggiane di accoglienza e recupero dei tossicodipendenti. La Rianimazione gestiva, oltre al lavoro quotidiano, anche alcuni temi di primaria importanza tra cui la fase iniziale dell’iter della donazione degli organi e - in collaborazione con la Pneumologia e la Neurologia - l’assistenza ai malati di patologie neuromuscolari come la Distrofia muscolare e la Sla. Vi era un gruppo di volontari tra cui il dottor Chilloni che faceva anche ricerca sul campo.

Diversi degli anestesisti e rianimatori operanti in quegli anni sono poi diventati primari degli ospedali del territorio. Chilloni nel 1986 divenne primario all’ospedale Magati di Scandiano, dove si concentrò anche l’assistenza a malati con malattie neuromuscolari in coordinamento con i servizi territoriali ed il primario ortopedico Isidoro Mammi. Nel 1996, quando Chilloni andò in pensione, questo presidio venne spostato dall’Usl 12 di Scandiano all’Arcispedale di Reggio diventando con il professor Adriano Ferrari l’Udgee, Unità di riabilitazione delle gravi disabilità infantili e dell’età evolutiva. Anche in pensione Chilloni ha poi lavorato per anni sia come odontoiatra, che come anestesista prima a Villa Verde, quindi al Centro Medico Palmer.

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