Scandiano, addio a Montanari attivista comunista sempre in prima linea
Scandiano, nel 1960 era con Marino Serri in piazza a Reggio Il sindaco Nasciuti: «Si prestava sempre per gli altri»
SCANDIANO. Un pezzo di storia scandianese se ne va. Mercoledì scorso è morto nella sua abitazione Gaudenzio “Enzo” Montanari, conosciutissima figura locale, da sempre impegnato nella politica e nell’impegno civile e sociale. Lascia l’amatissima moglie Maria Grazia Germini, detta Graziella, e i figli Erik e Ivano.
Da sempre fieramente comunista, Gaudenzio ha militato nel Pci e poi nelle successive emanazioni, girando l’Italia per manifestazione e feste dell’Unità. Il 7 luglio 1960 era in piazza a Reggio Emilia al momento dell’uccisione dei cinque manifestanti, dopo aver fatto il viaggio sino alla città con Marino Serri, uno dei caduti, originari di Rondinara. In seguito, con la moglie, si prese a lungo cura del figlio di Serri guidandolo in una forte passione comune, quella per il calcio (a lungo Enzo ha mantenuto l’abbonamento alla Reggiana).
Negli anni ’60 è stato consigliere comunale di maggioranza nell’amministrazione guidata all’epoca dal sindaco Amleto Paderni, quando a Scandiano si inaugurò il primo asilo comunale d’Italia. Per decenni ha sostenuto tante cause e tante associazioni a partire dall’Anpi, l’associazione partigiana, cui dedicava tempo e passione, pulendo e sistemando con gli amici di sempre i vari cippi e le siepi attorno ai monumenti. Gentile e sorridente, sempre aggiornato sulle vicende locali e nazionali, era una presenza fissa nei momenti pubblici, cordiale e disponibile. Il funerale si svolgerà domattina, il corteo funebre partirà alle 11.15 dall’abitazione dei Montanari in via Matteotti 34 a Scandiano e da lì raggiungerà il cimitero urbano alla periferia della cittadina, dopo all’ingresso ci sarà una breve sosta accompagnata dalle canzoni militanti e resistenti suonate dalla banda musicale.
La sua scomparsa ha generato dolore e una serie infinita di ricordi commossi. A partire da quello del sindaco Matteo Nasciuti. «Se ne va un pezzo della nostra storia, un uomo dalla generosità infinita, dal grande acume e dall’amore incondizionato per Scandiano e per gli scandianesi. Per noi che siamo cresciuti nel partito scandianese, Gaudenzio è stato una guida preziosa. Un uomo che ha attraversato il nostro secolo vivendo sempre l'impegno per la collettività come un dovere», scrive commosso il primo cittadino. «Ricordo ancora come si prestava sempre per gli altri. Nella campagna elettorale del 2019, quella che mi ha visto eletto sindaco, insieme a due amici ha affisso tutti i nostri manifesti elettorali, con precisione, tempestività e passione». Altrettanto costernato il presidente del consiglio comunale e segretario del Pd locale Paolo Meglioli: «Enzo, come si faceva chiamare, è stato per me un amico e un riferimento prima che un attivista del partito, da quando ci siamo conosciuti ci siamo “presi” subito e da lui ho ascoltato storie di Resistenza e di dopoguerra toccanti, di quelle che ti restano incollate e che ti spingono all’impegno politico. Non dimenticherò mai i pranzi a casa sua, le partite della nostra Reggiana, i tanti momenti di confronto e impegno».
Nel 2020, in occasione del sessantesimo anniversario dall’eccidio del 7 luglio 1960, Montanari aveva ricordato per la Gazzetta quella giornata tragica, a cui aveva partecipato assieme a tanti altri compagni scandianesi fra cui proprio Marino Serri, spiegando sia i momenti più violenti sia la nascita di una rete solidale.
Adriano Arati
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