Gazzetta di Reggio

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MONTECCHIO, IL PROCESSO 

Perseguitata, si sfoga in aula «La mia vita è un calvario»

E.L.T.
Perseguitata, si sfoga in aula «La mia vita è un calvario»

Una donna di 31 anni è stata sentita in tribunale in quanto vittima  di atti persecutori da parte dell’ex marito

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montecchio. «Ho dovuto cambiare le mie abitudini di vita. Vedo una specialista per avere un supporto psicologico. Quando vado a prendere mio figlio a scuola, ho addirittura due telefoni, uno dei quali con la chiamata sempre attiva con mia madre, così se succede qualcosa lei può sentire e chiamare i soccorsi. Ho ancora lo spray e mi guardo sempre intorno». Lo stato d’angoscia per la donna seduta sul banco dei testimoni è costante. Lo ha chiamato «un calvario». A chiederle di raccontare la sua vita sotto la minaccia dell’ex marito è il giudice Cristina Beretti, che ascolta la donna vittima di atti persecutori per i quali il marito è stato rinviato a giudizio.

Ieri c’è stata l’udienza durante la quale i testimoni sono stati sentiti dal giudice. Tra loro i carabinieri, oltre alla vittima – difesa dall’avvocato Gianluca Tirelli – che ha parlato per circa un’ora. La donna ha ripercorso quei mesi di paura vissuti da quando ha deciso di lasciare il marito, che l’ha poi accusata di avere un’altra relazione, senza darle più respiro. L’uomo, infatti, pedinava la ex, arrivando a monitorarla con l’uso del gps che aveva fatto installare sull’auto di lei proprio a questo scopo, lasciandosi andare a scene di cieca gelosia con insulti e minacce rivolti alla donna anche in presenza di altre persone. Un comportamento molto grave, andato anche oltre, con episodi di danneggiamento della stessa macchina, che la donna ha trovato rigata. L’uomo, un 40enne residente in Val d’Enza, ora deve rispondere del reato di atti persecutori ed è stato sottoposto per la seconda volta alla misura cautelare del divieto di avvicinamento nei confronti della donna, una 31enne abitante anche lei in Val d’Enza, non potendo nemmeno comunicare con lei. «Mi arrivavano messaggi di ogni tipo, decine di messaggi al giorno ,oppure rispondevo perché vedevo che mi chiamava mio figlio col suo numero invece era il mio ex marito» ha raccontato ieri la donna riferendo dei fatti avvenuti l’anno scorso. Secondo i carabinieri, l’uomo non ha accettato la fine del matrimonio e ha messo in atto per questo atteggiamenti persecutori, finendo ora alla sbarra.

E.L.T.

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