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Il Po cambia volto: si accelera per il grande piano di rinaturazione

A.V.
Il Po cambia volto: si accelera per il grande piano di rinaturazione

Il progetto da 360 milioni di euro è finanziato dal Pnrr Venerdì un incontro per arrivare a un protocollo d’intesa

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BORETTO. Il grande progetto di rinaturazione e messa in sicurezza del fiume Po fa un passo avanti. L’insieme di interventi, per un valore di quasi 360 milioni di euro, sono già stati finanziati nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).

Il progetto originario risale ad alcuni anni fa e di conseguenza ora bisogna aggiornarlo e poi “metterlo a terra”.

Il piano prevede la riqualificazione, riattivazione e riapertura di lanche e rami abbandonati; riduzione dell’artificialità dell’alveo e in particolare l’adeguamento dei “pennelli”; riforestazione diffusa naturalistica; contenimento di specie vegetali alloctone invasive. Venerdì si è svolta una cabina di regia nella quale è stato concertato il piano cronologico di azione che entro la fine del mese di dicembre porterà rapidamente alla stipula del protocollo d’intesa. La scadenze condivise comprendono anche la stesura del piano di azione, entro il mese di marzo e la individuazione del comitato scientifico “ad hoc” che seguirà interamente la fase progettuale in itinere.

I sottoscrittori dell’accordo per questo progetto sono il Ministero della Transizione Ecologica, l’Autorità distrettuale del Fiume Po, le 4 regioni coinvolte Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, e AIPo. L’intervento è ampio e ambizioso perché prevede che sia concluso nel 2026.

Il progetto prevede di intervenire lungo l’asse del grande fiume coniugando la rinaturazione ecologica alle necessità di mitigare il più possibile il dissesto idrogeologico degli argini, incrementando al contempo i livelli di sicurezza idraulica delle comunità insediate.

L’incontro dei giorni scorsi, coordinato dal direttore generale per il patrimonio naturalistico del Ministero della Transizione Ecologica Antonio Maturani, ha visto tra gli altri gli interventi degli assessori regionali all’Ambiente Gianpaolo Bottacin per il Veneto e Irene Priolo per l’Emilia-Romagna che ha approfondito tematiche comuni anche nel suo ruolo di presidente del Comitato di indirizzo di Aipo.

Il segretario generale dell’Autorità distrettuale del fiume Po, Meuccio Berselli, ha posto l’accento sulla «necessità di agire celermente per arrivare quanto prima alla sottoscrizione di quelle intese comuni che saranno la base solida e fondante del successivo piano di attuazione dei complessi interventi lungo il fiume Po».

La cabina di regia, ha specificato inoltre Berselli, «ha dato l’abbrivio al successivo accordo, ossia al protocollo d’intesa in cui non rientra il Ministero ma i due soggetti promotori, Wwf ed Anepla, oltre ad Autorità di Bacino e le quattro Regioni, che insieme costituiscono un tavolo di lavoro e un comitato scientifico per la realizzazione del progetto di rinaturazione del fiume Po».

L’appuntamento è stato importante perché ha stabilito, una volta in più, che a essere coinvolta sarà tutta l’asta del Po, compreso il Piemonte, inizialmente non inserito.

Il coordinatore del progetto, ossia l’Autorità di Bacino per il Ministero, dovrà redigere una proposta entro il 31 marzo 2022 e il soggetto attuatore, Aipo, dovrà presentare il progetto esecutivo che si conclude il 30 settembre 2023, termine entro cui devono iniziare i lavori per essere poi terminati a giugno 2026 e rendicontati nel dicembre dello stesso anno.

A.V.

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