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Rio Saliceto, «case popolari a un gestore privato. Ma quali sono le motivazioni reali?»

Miriam Figliuolo
Rio Saliceto, «case popolari a un gestore privato. Ma quali sono le motivazioni reali?»

Veneroni (Sunia) e Lupi (Sicet) sulla decisione del Comune: «Se non è una bocciatura di Acer, spiegateci il perché»

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RIO SALICETO. Non passa inosservata e, anzi, solleva parecchi dubbi e perplessità la decisione presa all’unanimità dal consiglio comunale riese di non confermare la convenzione con Acer per la gestione di 43 alloggi popolari situati nel Comune.

I primi a intervenire sono i rappresentanti degli inquilini che, da un giorno all’altro, hanno scoperto che saranno passati di mano a un’altra azienda: Chiara Lupi del Sicet, il sindacato inquilini casa e territorio, e Carlo Veneroni del Sunia, il sindacato unitario nazionale inquilini assegnatari

«La notizia apparsa sulla Gazzetta di Reggio di giovedì 17 dicembre, riguardante la decisione presa all’unanimità dal consiglio comunale di Rio Saliceto di non rinnovare la convenzione con Acer per la gestione dei 43 alloggi Erp presenti sul territorio, ha destato in noi qualche interrogativo – scrivono i due sindacati –. Nell’articolo, il sindaco di Rio Saliceto, Lucio Malavasi, parla di una decisione maturata per poter meglio gestire sia gli alloggi che le persone che li abitano, specificando nel contempo che non si tratterebbe di una bocciatura nei confronti della stessa Acer, che gestisce da molti anni gli alloggi di edilizia popolare di proprietà dei Comuni della nostra provincia». Ma le motivazioni addotte dal primo cittadino non convincono le sigle rappresentative degli inquilini.

«Se non si tratta di una bocciatura dell’ente gestore, ci rimane però la curiosità di capire cosa abbia indotto un’amministrazione a prendere una decisione così forte – spiegano infatti –. L’obiettivo dichiarato di un maggior controllo da parte del Comune finisce, a nostro parere, per cozzare con la decisione di procedere poi all’assegnazione della gestione a un altro soggetto, nei fatti vanificando quindi la necessità espressa nello stesso articolo di aver un controllo diretto del patrimonio abitativo pubblico. Finiremmo per trovarci, almeno sulla carta, nella situazione precedente. Cioè il Comune proprietario dei 43 alloggi e un soggetto terzo che li gestisce». Il Comune ha già pubblicato un bando per raccogliere le manifestazioni di interesse a cui dovrebbero rispondere degli amministratori di condominio.

«L’iter sta per concludersi – aveva spiegato il sindaco Malavasi alla Gazzetta – e quando apriremo le buste affideremo l’incarico alla nuova società, che gestirà i nostri 43 alloggi in tutti i loro aspetti».

«Quindi? – si chiedono ora Sunia e Sicet – Quali sono le reali motivazioni alla base di questa decisione? Non esisteva alcuna alternativa che permettesse di continuare ad avere un unico gestore su tutta la nostra provincia? C’è stata una discussione all’interno della Conferenza degli enti dove siedono i rappresentanti di tutti i Comuni? Possibile che un Comune consideri che un soggetto privato garantisca maggior controllo rispetto a un ente pubblico, quale è Acer, controllato dagli stessi Comuni? È stato valutato il pericolo che deriverebbe da uno “spezzatino” in cui ogni Comune sceglie il soggetto gestore dei propri alloggi senza alcuna regìa collettiva? Si ritiene ancora che Acer sia in grado di gestire gli alloggi del nostro territorio? Noi crediamo che prima di arrivare a una decisione di questo tipo e prima di lasciare che anche un solo Comune prendesse una strada, a nostro parere, tanto impervia, andasse aperta una discussione sulle inefficienze emerse e sulle azioni necessarie a correggerle».

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