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La rete cicloturistica lungo il fiume Po passa dai Comuni alla gestione di Aipo

Andrea Vaccari
La rete cicloturistica lungo il fiume Po passa dai Comuni alla gestione di Aipo

Con questa ratifica entrano così in vigore le nuove funzioni  Codelupi: «Più risparmi e meno gravame sui Comuni»

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Andrea Vaccari

Boretto. Nuove funzioni relative alla progettazione, costruzione, manutenzione e gestione delle infrastrutture per la mobilità ciclistica, inclusi i compiti e i poteri di autorità espropriante, con riferimento ai percorsi ciclabili che interessano prevalentemente le aree demaniali di competenza. Queste le nuove funzioni attribuite ad Aipo dai consigli e dalle assemblee regionali di Piemonte, Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto, che hanno approvato un’integrazione alle rispettive leggi di istituzione dell’Agenzia interregionale per il Po e di determinazione delle sue competenze. Con questa ratifica entrano così in vigore le nuove funzioni di Aipo (che continuerà ad occuparsi della sicurezza idraulica lungo il Po e i suoi principali affluenti e alle opere per la navigazione fluviale) che troveranno attuazione a seguito di specifici accordi tra l’Agenzia e le singole Regioni, in cui si definiranno anche le risorse assegnate allo scopo. Una “svolta” in termini di gestione che trova il plauso anche delle amministrazioni comunali rivierasche. In sostanza, queste nuove competenze ad Aipo “alleggeriranno” i Comuni di costi e responsabilità, che d’ora in avanti non dovranno più occuparsi – ad esempio – delle piste ciclabili che si trovano sulle sommità arginali e in zona golenale. «Per i Comuni che si affacciano sul fiume – spiega il vicesindaco di Boretto, con delega al turismo, Andrea Codelupi – è un’ottima notizia in quanto consentirà di risparmiare risorse e di sgravare le amministrazioni dalla gestione e conseguente manutenzione delle piste ciclabili che si trovano in zona fluviale. Credo sia una scelta logica in quanto Aipo è già l’ente preposto alla manutenzione degli argini, nonché esperto delle regolamentazioni delle aree golenali, e dunque più idoneo a intervenire in caso di necessità. Nel caso della ciclovia Ven-To, che collega Venezia a Torino e che vede il tratto reggiano interessato da Boretto a Guastalla, l’Aipo era già l’ente attuativo. Un passo in avanti anche in termini di considerazione del turismo ciclabile, che viene finalmente valutato come importante e strategico».

In concreto, cosa cambierà? Sinora, in caso di necessità di interventi su una ciclabile in area fluviale, doveva essere il Comune di turno a dover stanziare le risorse. Molto spesso, per carenze economiche, si optava per “rattoppi” temporanei che, ciclicamente, dovevano poi essere ripetuti. D’ora in avanti sarà Aipo che, grazie a una maggiore disponibilità di fondi, potrà mettere in campo interventi più duraturi. L’iter è iniziato nel 2019, con l’elaborazione di uno schema di integrazione da parte degli uffici Aipo, insieme alle strutture tecnico-giuridiche delle quattro Regioni istitutrici. Esso prevedeva la proposta di modifica dell’articolo 1 delle leggi regionali relative all’Agenzia e la modifica dell’articolo 4 dell’Accordo costitutivo dell’ente. Sulla base di tale proposta, il comitato di indirizzo Aipo ha poi approvato una delibera inviata alle giunte regionali per la condivisione della stessa e l’avvio ufficiale dell’iter legislativo. «Esprimiamo soddisfazione per il risultato raggiunto dall’Agenzia» affermano i componenti del comitato di indirizzo Aipo, tra cui l’assessori regionale dell’Emilia-Romagna Irene Priolo.

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