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In Val d’Enza case di riposo assediate dal Covid

Daniela Aliu
In Val d’Enza case di riposo assediate dal Covid

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VAL D’ENZA. «Il 2022 è indubbiamente iniziato in salita per i servizi socio sanitari per anziani. Le case residenza sono infatti interessate da alcuni casi di positività al virus che determinano chiusure delle strutture alle visite dei famigliari, sospensione delle nuove accoglienze e delle dimissioni. La stessa situazione si presenta in alcuni centri diurni che, a causa di alcune positività, sono stati chiusi temporaneamente fino alla guarigione di tutti gli utenti e gli operatori. Le misure sono state prese in applicazione del protocollo previsto dall’Ausl, con cui è attiva una costante e proficua collaborazione».

Questo il punto della situazione in Val d’Enza secondo la dottoressa Vanja Guidotti, direttrice dell’Asp Sartori. Dopo due anni di pandemia i servizi di Asp sono dunque ancora molto impegnati a far fronte alle diverse problematiche create dal virus, il che si traduce oggi in un ulteriore lavoro per il personale impegnato quasi quotidianamente ad effettuare tamponi su ospiti e operatori.

«Ciò che al momento ci rincuora è che grazie al fatto che i nostri utenti e buona parte degli operatori hanno completato il ciclo vaccinale, ad oggi i contagiati sono asintomatici o hanno sintomi lievi – continua la Guidotti –. Siamo inoltre consapevoli che questa situazione comporta un’ulteriore fatica e sofferenza anche da parte degli anziani e dei loro famigliari, dovendo di nuovo tollerare periodi di distanza dai loro cari al fine di creare la massima protezione per questi luoghi in cui vivono persone con grandi fragilità». Intanto, per ridurre il disagio e la sofferenza degli ospiti, nei periodi di sospensione delle visite sono state messe in campo tutte le azioni che consentono di mantenere il contatto e la relazione affettiva con i parenti attraverso chiamate, video-chiamate e aggiornamenti costanti tramite messaggi e telefonate, ripristinando gli incontri appena sarà possibile farlo. «Sappiamo che a vivere la difficoltà sono anche le famiglie e gli utenti dei nostri centri diurni, che con le interruzioni dei servizi dovute a rilevazioni di positività si trovano a dover gestire i loro cari a domicilio con situazioni anche di notevole complessità – afferma la Guidotti –. In questi casi sono stati potenziati gli interventi del servizio domiciliare ed è stato attivato un contatto costante e diretto con le famiglie per sostenerle nei momenti di chiusura del servizio, cercando di accogliere tutte le richieste e attivando gli interventi che possano alleviarne il carico». La complessità di gestione e la preoccupazione per questa nuova ondata, conclude la dottoressa, «è innegabile ed è per questo che stiamo agendo con la massima attenzione. Ci teniamo a rivolgere un grande ringraziamento agli operatori dei servizi di Asp impegnati da due anni sul campo in queste condizioni difficili e in continua evoluzione, il che richiede grande professionalità, resilienza e cuore per il lavoro di cura rivolto a quella preziosa fascia di popolazione che costituisce le radici e la memoria della nostra comunità»

Daniela Aliu

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