Sanità al punto di rottura fra posti letto esauriti e dipendenti contagiati
Praticamente pieni i reparti Covid negli ospedali, quasi 250 gli operatori a casa Ieri nuovo record di positivi, 2.272 in un giorno. Morta una donna di 53 anni
Leonardo Grilli
reggio emilia. Reparti che mutano in tutta fretta, medici e infermieri che cambiano mansione, operazioni chirurgiche rimandate, dipendenti a casa perché contagiati o in aspettativa. La pressione sulla sanità reggiana si fa più forte ogni giorno che passa e solo un costante e pesante lavoro di riorganizzazione sta impedendo di superare il punto di rottura. Che resta però a un passo di distanza.
posti letto
Tanto che i posti dedicati al Covid sono praticamente tutti occupati, con una manciata di letti attualmente liberi per nuovi pazienti contagiati che necessitano di un’assistenza ospedaliera.
Un dato che fa ancora più impressione se si considera che l’Ausl, da settimane, periodicamente aggiunge l’offerta riservata ai positivi a discapito degli malati con altre patologie. Ma non basta: la fotografia istantanea ieri mostrava ben 231 ricoverati Covid su un totale di 233 letti disponibili (il 6 gennaio erano 226). L’aumento dei casi più seri, prevalentemente reggiani non vaccinati o con l’ultima dose somministrata oltre cinque mesi fa, ha già trasformato da giorni le corsie di Malattie infettive e di Pneumologia in reparti al cento per cento Covid.
il personale
Riconversioni che non toccano solo il maggiore ospedale della provincia, il Santa Maria Nuova. A Guastalla per la prima volta da diversi mesi è stato necessario trasformare a Covid un settore di Medicina interna, mentre al Magati di Scandiano l’Ausl ha organizzato una serie di letti dedicati a persone anziane positive che non hanno la possibilità di ritornare a casa.
Cambiamenti in corso anche a Castelnovo Monti, dove al Sant’Anna sono stati allestiti sette posti di lungodegenza per la convalescenza dall’infezione. Come se non bastasse, a gravare su una pandemia che galoppa verso il picco, previsto per fine mese, si aggiunge anche una carenza di personale sempre più pressante.
Così come accade per gli operatori delle case di riposo, infatti, anche i dipendenti dell’Ausl vengono contagiati dal virus durante o dopo l’orario di lavoro. E anche se quarantene e isolamenti durano di meno grazie alla vaccinazione, al momento sono quasi 250 i membri del personale Ausl a casa tra malattie, congedi parentali o sospensioni dal lavoro.
boom di contagi
Tutto questo mentre, si diceva, la pandemia galoppa. Ieri nella nostra provincia si è registrato un nuovo record di positivi in un solo giorno, ben 2.272.
Dato a cui se ne aggiunge uno ancora più drammatico: la morte di una donna di 53 anni residente a Scandiano, la vittima numero 1.375 uccisa dal Covid nella nostra provincia dall’inizio dell’emergenza sanitaria. Continuano a crescere vertiginosamente anche i reggiani positivi in isolamento domiciliare, attualmente 23.910, a cui si aggiungono altre decine di migliaia di contatti stretti in quarantena.
Scendono invece a 18 i pazienti gravi in terapia intensiva su un totale di 21 posti letto disponibili in Rianimazione, offerta anch’essa aumentata dall’Ausl per evitare, come accaduto nel recente passato, di dover trasferire dei malati nei reparti di altre aziende sanitaria confinanti.
regione allo stremo
L’emorragia di contagiati e l’endemica necessità di posti letto riguarda, però, tutta l’Emilia-Romagna. Ieri in regione si è raggiunto un tasso di positività che ha di poco superato il 25%, con 18.631 positivi in più su un totale di 73.593 tamponi eseguiti. Sono ancora 19 in totale i decessi registrati (14.448 totali dall’inizio della pandemia) mentre i pazienti ricoverati nelle terapie intensive dell’Emilia-Romagna sono 148 (quattro in meno) con età media di 62,2 anni. Sul totale, 101 non sono vaccinati (zero dosi di vaccino ricevute ed età media di 60,7 anni), mentre 47 sono vaccinati con ciclo completo. Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 2.187 (21 in più), età media 68,9 anni.
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