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I lavori bloccati dalla pandemia 

Rinviato il congresso dell’Anpi previsto per domani all’università

Adriano Arati
Rinviato il congresso dell’Anpi previsto per domani all’università

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Adriano Arati

REGGIO EMILIA. Slitta a data da destinarsi il congresso provinciale dell’Anpi. Il momento elettivo, propedeutico anche al congresso nazionale, era fissato per la giornata di domani nell’aula magna Manodori in viale Allegri. Era una formula già ridotta rispetto al programma originario, che prevedeva un intero fine settimana. Il peggioramento della situazione sanitaria nazionale ha spinto l’Anpi nazionale a rinviare il proprio congresso e a cascata anche gli appuntamenti provinciali hanno preso una pausa. Per il momento non è ancora stato possibile fissare una nuova data, le valutazioni verranno effettuate nei prossimi giorni in base alle novità del contesto sanitario generale e delle necessità logistiche ed organizzative. Per domani, si era deciso di ridurre l’accesso ai soli delegati eletti nei congressi di sezione, gli “aventi diritto al voto”, di restringere gli interventi istituzionali e trasmettere le attività online su un canale YouTube, così da permettere a chi vorrà di seguire le varie fasi da casa. Il confronto con il territorio era già stato spostato a un secondo momento. L’Anpi ha infatti deciso di «organizzare, nei tempi e modi che saranno possibili, un incontro provinciale e incontri a livello locale con organizzazioni, istituzioni e forze politiche, che non potranno essere presenti per le suddette limitazioni, per approfondire e confrontarci sulle problematiche discusse nel congresso ed in particolare quelle contenute nel recente appello antifascista».

Nei mesi scorsi si erano svolti trentasei congressi di sezione ai quali hanno partecipato oltre mille iscritti, con trecento interventi. Le varie assemblee hanno portato all’elezione di 143 delegati al congresso provinciale e hanno eletto i nuovi gruppi dirigenti che hanno successivamente nominato dodici nuovi presidenti di sezione, sei donne e sei uomini. In totale, l’Anpi ha chiuso il 2021 con 4.272 iscritti, sperando il dato degli scorsi anni e del 2016. In tutte le discussioni, si precisa, «centrale è stato il tema della lotta contro i neofascismi per contrastare i crescenti fenomeni di intolleranza, violenza e discriminazione ed è stata ripetutamente ribadita la richiesta al presidente del Consiglio dei ministri di sciogliere, per le loro azioni violente ed eversive, le organizzazioni neofasciste. Il documento preparatorio, approvato da tutte le sezioni, ricorda che il tema centrale è quello «dell’autonomia e della linea politica dell’Anpi ribadendo che l’Anpi è una organizzazione autonoma e pluralista. L’Anpi non è un partito e non vuole diventare un partito. Sul piano politico l’Anpi propone l’esigenza di un profondo cambiamento della realtà politica, sociale ed economica del paese». In questo quadro, «i principali fattori da focalizzare sono il cambiamento climatico e la rivoluzione tecnologica e digitale. Nella sfida del presente l’Anpi è impegnata sulla memoria per intervenire nel presente e disegnare il futuro. La Resistenza, la guerra di liberazione e la Costituzione sono temi di grande attualità». Vi è poi un cambiamento formale: «A seguito delle innovazioni legislative apportate al mondo delle associazioni l’Anpi è entrata nel terzo settore. Nel congresso provinciale verrà presentata la proposta di svolgere una conferenza di organizzazione per adeguarsi alla nuova realtà».

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