Cuccioli di lupo salvati e rimessi in libertà, il caso diventa un film
Reggio Emilia: verrà proiettato al Cinema Rosebud il caso del Centro Monte Adone del Bolognese
REGGIO EMILIA. La storia di due cuccioli di lupo recuperati in difficoltà dal Centro Recupero Fauna Esotica e Selvatica Monte Adone, nel Bolognese, nella primavera del 2016 è diventata un prezioso film-documentario dal titolo “Il contatto” di Andrea Dalpian prodotto da POPCult e Centro Tutela Fauna Monte Adone. Verrà proiettato anche a Reggio Emilia, il 2 febbraio prossimo alle 18.30 e alle 21 al Cinema Rosebud in via Medaglie d’Oro della Resistenza 6.
È il racconto per immagini di questi due cuccioli di lupo durante il periodo trascorso al Centro fino al loro ritorno in natura. Un documentario sperimentale dove lo spettatore non troverà parole e musica perché queste hanno lasciato spazio alla realtà dal punto di vista dei lupi. Si tratta di una vera e propria esperienza sensoriale al loro fianco, immersi nei suoni e nelle immagini del loro ambiente. Gli “uomini” hanno un ruolo marginale per lasciare spazio al contatto con la natura e con la parte più istintiva di ciascuno di noi.
Dietro a questo film, c’è lo straordinario lavoro quotidiano con i lupi del Centro. L’imprinting nei confronti dell’uomo solitamente condanna alla cattività gli esemplari recuperati ancora cuccioli; in Europa non era mai stato tentato il rilascio di individui riabilitati dall’uomo sin dalle prime settimane di vita (in questo caso dieci e venti giorni circa). L’ambizioso obiettivo di rilasciarli in natura, dopo il necessario periodo di riabilitazione, ha portato il Centro Monte Adone ad intraprendere un complesso percorso sperimentale durante il quale il contatto con l’uomo è stato limitato allo stretto necessario per le loro cure.
Il progetto si è concretizzato grazie alla consulenza tecnica dell’I.S.P.R.A. (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), al supporto dei Carabinieri Forestali e alla collaborazione del Wolf Apennine Center del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano e al Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna.
Le immagini di questo film sono state girate unicamente da Andrea Dalpian, che firma la regia, filmaker che, nel corso di più di un anno, si è dedicato con infinita pazienza alle riprese dei due lupi, senza mai arrecare loro disturbo e nel rispetto dei loro “tempi”, per ottenere anche solo qualche secondo di immagini. E a luglio 2017, dopo aver trascorso più di un anno al Centro, nel pieno rispetto della loro natura selvatica, i due lupi sono tornati in libertà. «Vista l’unicità di questo caso, abbiamo deciso di documentare tutto il loro percorso per non perdere informazioni preziose, molto utili per eventuali casi futuri» dichiara Elisa Berti, direttrice del Centro.
Il film, presentato in anteprima al Festival Cinemambiente di Torino, e selezionato per il Portland Film Festival, il 25th Jihlava Film Festival, menzione speciale al Nature Without Border International Film Festival, ha debuttato a Bologna a dicembre.
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