Covid a Reggio Emilia, più di 3mila studenti e 221 classi in quarantena
In ospedale 215 pazienti, di cui 14 in Rianimazione. I casi attivit sono 8.452. I contatti diretti chiusi in casa 6.861
REGGIO EMILIA. Più di 3.100 studenti in quarantena e circa venti tra docenti e personale scolastico. I contagi – che nella nostra provincia continuano a essere in media duemila al giorno e non accennano a scendere – non risparmiano la scuola, e anzi la stanno mettendo in ginocchio.
Dall’inizio dell’anno scolastico, lo scorso settembre, sono state complessivamente 1.495 le classi prese in carico dal servizio di Sanità pubblica dell’Ausl, di cui 320 sono “sorvegliate” in questo momento. Di queste, in 100 classi della scuola primaria è stato registrato un solo caso positivo, per cui il resto del gruppo, in attesa del tampone, sta frequentando le lezioni in presenza così come previsto dalla nota ministeriale dell’8 gennaio. Si trovano invece in quarantena 221 classi: 25 all’asilo nido con almeno un caso all’interno della sezione (bambino o insegnante) e quarantena per tutti; 80 alla scuola dell’infanzia con almeno un caso positivo e quarantena per l’intero gruppo; 54 alla scuola primaria con almeno due casi e di conseguenza quarantena per tutti; 28 classi di scuola media in cui sono stati segnalati focolai con almeno due casi; 34 classi alle superiori con almeno due casi positivi. Alle medie e alle superiori, anche in presenza di due casi positivi, vanno in quarantena solo gli studenti non vaccinati, quelli con ciclo vaccinale incompiuto, quelli che hanno ricevuto due dosi di vaccino da più di 120 giorni o sono guariti dal Covid da più di 120 giorni.
Il distretto più colpito è quello di Reggio con 112 classi in quarantena. Seguono Correggio con 27, Montecchio con 26, Scandiano con 25, quindi Guastalla con 18 e Castelnovo Monti con 13.
I focolai attivi sono 135, di cui 52 alla scuola primaria, 34 alle superiori, 28 alle medie, 16 alla scuola dell’infanzia e 5 al nido. Dall’inizio dell’anno scolastico sono stati richiesti quasi 22mila tamponi per gli studenti.
Dopo il raggio di speranza avvistato la scorsa settimana, quando i contagi sembravano essersi stabilizzati portando a credere di aver finalmente raggiunto il plateau (la condizione in cui non si ha alcuna differenza tra la somma dei casi di una settimana e di quella precedente), i dati di questa settimana tornano ad allarmare: «Siamo sui duemila contagi al giorno – spiega Nicoletta Natalini, direttore sanitario dell’Ausl di Reggio – con un’incidenza di 2.500 casi su centomila abitanti. La scorsa settimana era di 2.100».
Di questo passo gli ospedali non si vuoteranno e il sistema sanitario, già molto provato (la chirurgia e l’attività ordinaria sono già state ampiamente ridotte), non potrà tirare un respiro di sollievo. «Sappiamo ormai troppo bene che, a distanza di alcuni giorni dalle positività accertate, inevitabilmente una certa quota di pazienti accede all’ospedale per il ricovero, dunque non ci aspettiamo diminuzioni o miglioramenti su questo fronte». Attualmente le persone ricoverate in ospedale sono 215, di cui 14 in terapia intensiva. «La settimana scorsa in questo reparto si trovavano 21 pazienti – ricorda Natalini – dunque siamo in una situazione migliore per quel che riguarda i posti letto disponibili, ma purtroppo non sempre un posto letto di terapia intensiva si libera per miglioramenti del paziente». L’età media dei pazienti ricoverati in terapia intensiva è 64 anni e «la maggior parte non è vaccinata», precisa il direttore sanitario.
Il grande numero dei contagiati tiene sotto pressione anche l’assistenza territoriale: «Abbiamo squadre Usca (Unità speciali di continuità assistenziale) che vanno a domicilio ed effettuano una media di 50 visite al giorno,e gli ambulatori Covid continuano la loro attività a pieno regime». I casi attivi sul territorio sono 8.452, altre 6.861 persone si trovano in quarantena perché risultate contatto stretto di un positivo.
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