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Boretto, il Po è già in secca: gli impianti idrovori circondati dalla sabbia

Andrea Vaccari
Boretto, il Po è già in secca: gli impianti idrovori circondati dalla sabbia

Solo al nodo di Boretto accumulati 16mila metri quadrati Il Consorzio di bonifica Emilia centrale al lavoro per liberarli

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BORETTO. Come ogni anno nei periodi di magra (invernale ed estiva) si ripresenta puntuale l’insabbiamento a ridosso degli impianti idrovori di Boretto. Complice il drastico calo di portata del fiume Po e la scarsa piovosità – da circa due mesi – riemerge l’imponente quantità di detriti che costringono il Consorzio di bonifica dell’Emilia centrale a una lotta contro il tempo per liberare l’area prima dell’avvio del prelievo irriguo più corposo a beneficio delle aree agricole delle province di Reggio Emilia, Modena e parte del Mantovano.

«Il problema ha assunto caratteri endemici – spiega una nota del consorzio – causando non pochi disagi e costi ulteriori e il tutto è stato ripetutamente segnalato nel corso del tempo agli organi idraulici che hanno competenza diretta sul grande fiume».

Lo staff tecnico dell’Emilia Centrale sta provvedendo a eseguire un intervento di rimodellazione di un tratto anche dell’alveo del canale derivatore Parmigiana-Moglia. L’intervento consiste nella rimozione dei materiali di sedimentato in alveo a partire proprio dal manufatto della chiavica di derivazione dal fiume Po, fino all’ex impianto idrovoro Boretto Vecchio; il volume di materiale da esportare è stato stimato in 16mila metri cubi.

L’accumulo di sabbia che si sta verificando a Boretto non è che una delle conseguenze della crisi dello stato idrologico che perdura ormai da diverse settimane, aggravata dalla forte carenza di precipitazioni nevose, che rischia di complicare notevolmente la stagione primaverile all’agricoltura e all’habitat dell’intero distretto padano. Lo ha denunciato l’Autorità distrettuale del fiume Po. Il protrarsi della situazione di sofferenza del grande fiume – e la cui relativa scarsità di risorsa idrica accumulabile preoccupa fortemente in vista dell’avvio della stagione irrigua – ha portato un -25% sulle portate mensili di gennaio, che si accompagna a un calo del 55% sotto alla media dello Swe (Snow water equivalent), l’entità del manto nevoso su tutto l’arco alpino.



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